Costarainera Privatizzati i malati terminali

Costarainera Privatizzati i malati terminali

«Non vogliamo che vengano privatizzati gli ultimi 10 giorni dei nostri ammalati». È una presa di posizione chiara e decisa, quella della sezione provinciale imperiese della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, verso la possibilità di privatizzazione dell’Hospice di Costarainera. Il tema della sanità in provincia di Imperia torna quindi a far discutere, ma questa volta a criticare la politica sanitaria regionale verso l'estremo ponente ligure non sono esponenti del centrodestra ma, in prima persona, l'ente che si batte in favore dei cittadini malati di tumore. «Noi non siamo oggi a difendere solo una struttura pubblica che ha dimostrato di ben funzionare e di trovare riscontro ed apprezzamento nei nostri concittadini – ha detto il presidente della Lilt Claudio Battaglia -, noi siamo qui a difendere la vocazione pubblica delle cure oncologiche nella nostra provincia, perché quando parliamo di cura di malati terminali, noi parliamo non solo di singoli individui, ma di intere famiglie gravate dal peso di una malattia di cui vivono tutto il dramma». La struttura, infatti, sembrava avviata ad una privatizzazione che potrebbe già partire nel prossimo autunno. «Questa non è certo la strada perseguire – prosegue Battaglia - Ci chiediamo dove erano i vari direttori sanitari, che oggi avallano la scelta, quando l’Hospice veniva inaugurato e quando veniva definito come una struttura a metà strada tra la casa e l’ospedale».

Il centro residenziale di cure palliative di Costarainera, prima realtà di questo genere in Liguria, era stato inaugurato nel 2005 con l'obiettivo di far trascorre nel miglior modo possibile gli ultimi giorni di vita per i malati terminali di cancro, fornendo loro un sostegno medico, psicologico e spirituale affinché li vivano con dignità nel modo meno traumatico e doloroso possibile. Presso la struttura trovano ospitalità 130 malati l’anno, con almeno altri 20 sempre in lista d’attesa.

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