«Costretti a guardare dalle finestre i vandali che sporcano Villa Croce»

«Costretti a guardare dalle finestre i vandali che sporcano Villa Croce»

Carissimo dottor Lussana, siamo una grande famiglia noi del Giornale quindi eccoci a raccontarle quanto segue.
Villa Croce come i parchi di Washington, (scrive una sua collaboratrice il 24/5) ma noi non ne possiamo più. Ogni giorno (sabato e domenica il doppio) ci sono feste di ogni genere con festoni e centinaia tra bambini e adulti. Le loro urla e i loro scoppi di mortaretti e palloncini ci fanno impazzire.
Di civile non c’è niente (agli angoli vanno anche a fare ogni genere di bisogni e non sono i cani). Il rumore è altissimo e non si vive con finestre chiuse, anche col caldo.
Il mio cane con i botti, si arrampica anche sui muri dalla paura; ogni giorno devo dargli la pastiglia per il cuore (capisco che non è importante per molti). Un signore anziano ha urlato dalla disperazione, credevamo gli venisse un infarto e altro.
Il giorno dopo sacchi pieni di bicchieri e piatti di plastica, i palloncini sminuzzati sparsi ovunque e quelli dell’Aster riempiono cassoni di avanzi dei festaioli. Avevamo chiesto all’amministrazione di dare altra locazione ai tavoli (otto in tutto) e ai giochi (dove sono ora sono troppo vicini alle nostre finestre e è molto piccolo l’ambiente), magari ai giardini di via Madre di Dio. Evidentemente però non è stata accolta alcuna nostra richiesta. Silenzio assoluto.
Inoltre avevamo chiesto di creare un piccolo orto botanico al posto della plastica, con le piante che sono nel vivaio di corso Firenze (piante grasse, cacao, ananas, felci di ogni genere) ma niente, le idee buone non valgono, è meglio il caos, più si fa urlare e più si diventa famosi.
Inoltre negli ultimi giorni hanno iniziato la potatura selvaggia dei pochi alberi rimasti, giustificata dal fatto che potrebbero cadere sulle persone che frequentano il parco.
Occorre sapere che i lecci (piante secolari in Villa Croce) non vanno toccati in questa stagione perché perdono la stimolazione e la formazione dei vari succhioni - rottura equilibrio chioma - apparato radicale provocando l’indebolimento della pianta e nelle grosse asportazioni si formano colonie di microrganismi che attaccano le ferite provocate dal taglio non rimarginato.
Genova ha poco verde, ma quel poco si tenta per ignoranza di distruggerlo.

L’ex assessore Guerello mi disse: «Preferisco che al posto del roseto nel prato di Villa Croce ci siano i palloni e le bici». Grazie. Gli avrei risposto ma il mio buon senso ha visto il suddetto corrermi dietro e chiedermi scusa.
Per ora ringraziamo per la sua attenzione.

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