Cota: «Tolleranza zero unica soluzione Le nuove norme già prima dell’estate»

«Non ci fermeremo: negli ultimi due anni il governo Prodi ha solamente dato segnali di lassismo»

da Roma

Onorevole Roberto Cota, la Lega è ancora decisa ad andare avanti sull’introduzione del reato di immigrazione clandestina?
«Noi siamo convinti che sia la soluzione migliore. E per due ragioni. In primo luogo perché ha un importante aspetto deterrente che facilita interventi preventivi di respingimento alle frontiere. Un governo che abbia dalla sua parte un simile strumento, infatti, oltre ad avere una legittimazione in materia, fa anche passare chiaramente il messaggio che la clandestinità non è tollerata».
E la seconda ragione?
«È che la norma è stata sempre pensata come finalizzata all’espulsione dei clandestini e questo anche sulla base del fatto che l’Unione europea si è già espressa in modo chiaro: quando c’è un pronunciamento del giudice non ci devono essere santi».
I ministri dell’Interno dell’Ue hanno approvato all’unanimità la direttiva per i rimpatri degli immigrati. Soddisfatto?
«Come ha detto il ministro Maroni, mi pare che la decisione dell’Unione europea non faccia altro che rafforzare la nostra linea».
E le obiezioni della Chiesa?
«La Chiesa si preoccupa - e giustamente - del fatto che in ogni situazione venga salvaguardata la dignità della persona. E a mio avviso norme chiare in materia di immigrazione non fanno altro che andare in questa direzione difendendo la dignità degli immigrati. Quando c’è regolarità, infatti, c’è sempre integrazione. Mentre con la clandestinità non si fa altro che favorire lo sfruttamento».
Crede che alla fine la maggioranza troverà un punto d’incontro sul disegno di legge?
«Questo lo vedremo quando arriverà in Parlamento. Diciamo che mi sento abbastanza tranquillo perché mi pare che su questi principi ci sia una certa sintonia».
E le parole di Berlusconi come le giudicate?
«Se sono legate al fatto che il reato di immigrazione clandestina deve assicurare una rapida espulsione e non il sovraffollamento delle carceri, questo è anche il nostro obiettivo.
E se non si riferisse solo a quello?
«A mio avviso sarebbe un errore non introdurre il reato di immigrazione clandestina. Anche perché si tratta di un argomento sul quale abbiamo chiesto e ottenuto il voto degli italiani e tornare indietro oggi non mi pare sia la strada giusta».
Anche l’Onu ha sollevato delle perplessità...
«Il reato di immigrazione clandestina esiste in altri Paesi come dell’Unione europea come la Francia, la Germania o l’Inghilterra. Non capisco di cosa stiamo parlando... Anzi, credo che il fatto che l’Italia si dia una politica rigorosa non possa che far piacere al resto dell’Europa visto che siamo il principale punto di accesso per i clandestini che arrivano dal mediterraneo. E visto che negli ultimi due anni il governo Prodi non ha fatto altro che dare segnali di lassismo in questo senso portando a un aumento esponenziale della clandestinità».
Tempi per l’approvazione del disegno di legge?
«Prima andrà al Senato e poi alla Camera. Credo che prima dell’estate potrà essere approvato».
Torniamo al decreto legge. C’è chi sostiene che l’introduzione della clandestinità come aggravante sia incostituzionale. Che ne pensa?
«Intanto dico che il decreto legge ha già passato il vaglio del Quirinale, visto che porta la firma del presidente Napolitano.

Eppoi in molti casi il nostro ordinamento prevede come circostanza aggravante il fatto che un reato penale sia commesso violando norme civili o amministrative. Nel caso dell’omicidio in violazione del codice della strada, per esempio.

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