Craxi, Hammamet e i soldi a Pannella

Craxi, Hammamet e i soldi a Pannella

Vittorio (Bobo) Craxi e Gianni Pennacchi, Route El Fawara: Hammamet, Sellerio editore Palermo, 2003.
Pagina 40: «Lo accompagnai a Ciampino, credo fosse il 21 marzo ’94. (...) ebbi la certezza che fosse l’ultima volta che ci vedevamo in Italia. Partì con un bimotore, e non era quello che solitamente gli prestava Francesco Cardella, un trabiccolo della “flotta Saman”, bensì un aereo che aveva preso in affitto dall’editore Giuseppe Ciarrapico».
Pagina 44: «Eravamo sul divano ad Hammamet, per seguire lo scrutinio delle elezioni europee, e scoprivamo che dal 20 per cento di due mesi prima Berlusconi e Forza Italia erano passati al 30 per cento. Papà, incredulo e divertito, esclamava: “Io ho sbagliato tutto nella vita. Ho lavorato trent’anni in un partito, e ogni volta che guadagnavamo lo 0,5 facevamo i salti di gioia, brindisi e gran sventolio di bandiere. Questo invece, nel giro di un mese passa da 20 al 30 per cento. È un altro mondo!”».


Pagina 81: «Mio padre si lasciava andare ad uno sfogo umano e privatissimo: “Ho dato soldi anche a Pannella, e me lo ricordo Marco, quel giorno alla Camera mentre parlavo chiamando tutti i partiti in causa. Salì le scalette dell’emiciclo fin sotto il banco da dove parlavo, e gli leggevo negli occhi il timore che dicessi: sì, ho dato soldi pure ai Radicali. Evidentemente, anche Marco non mi conosce bene”».

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