Il Cremlino si dà all’alcol Arrivano cognac e vodka col marchio di palazzo

Eh sì, è proprio il caso di dire che Putin ai russi gliela dà a bere. No, nessun sottinteso politico. È un semplice dato di fatto, dal momento che entro breve il Cremlino diventerà produttore di champagne e, in un secondo momento, di vodka e cognac. Pochi giorni fa, infatti, è stato firmato un contratto tra il vertice russo e la famosa distilleria Abrau-Diursò, la quale imbottiglia i suoi gioielli alcolici dai tempi dello zar ed è fornitrice ufficiale della presidenza: il primo frutto di questa collaborazione insolita sarà la distillazione di uno champagne che verrà denominato Kremlovskoie kacestvo (qualità del Cremlino). Lo riferisce l’agenzia Interfax, citando il portavoce del dipartimento affari generali del Cremlino, Viktor Khriekov.
«Questo accordo rappresenta la prima fase dell’attività della casa di commercio Kremliovski (che appartiene all’amministrazione presidenziale, ndr) per avviare la produzione di vari alcolici con il proprio marchio». Si parte con lo champagne ma dietro l’angolo ci sono la vodka e il cognac. Il presidente di Abrau-Diursò, Boris Titov, prevede per il 2009 la produzione di 800mila bottiglie di champagne brut e semidolce, che saliranno a due milioni il prossimo anno.

Il Cremlino ha già assicurato controlli severissimi. Resta il fatto, però, che l’annuncio di un suo ingresso nel mercato degli alcolici arriva pochi giorni dopo la notizia che in Russia l’alcol provoca metà delle morti di persone in età da lavoro.

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