Crescono gli sos contro il diavolo e la Diocesi triplica gli esorcisti

Crescono gli sos contro il diavolo e la Diocesi triplica gli esorcisti

Per diventare preti esorcisti servono doti non comuni. La licenza del Vescovo, indispensabile per proferire legittimamente esorcismi sugli ossessi, deve essere concessa solo al sacerdote distinto per pietà, scienza, prudenza e integrità di vita. Così recita il Codice di diritto canonico. Nella Diocesi di Milano al momento sono quattro: a seguirli è il vescovo ausiliare monsignor Angelo Mascheroni. Un tempo i sacerdoti esorcisti erano decisamente più numerosi. Quando uno dopo l’altro sono morti, non sono stati sostituiti.
Le persone che bussano alla porta delle chiese milanesi in cerca di assistenza contro il diavolo sono però in continuo aumento. E la Diocesi ha intenzione di moltiplicare gli sforzi per selezionare e formare i sacerdoti impegnati nel sostegno ai fedeli e nella lotta al maligno. Il progetto prevede anche la nascita di una scuola di scienze specialistiche. Alla fine il numero degli esorcisti della Diocesi potrebbe arrivare a quota dodici, con una concentrazione particolare nella città di Milano, dove i problemi e le richieste di aiuto sono molto più consistenti.
«A Milano ci sono alcuni esorcisti, pochi, ma c’è l’intenzione di fare in modo che in ogni zona pastorale ci sia la presenza di un prete esorcista» spiega monsignor Luigi Manganini, arciprete del Duomo e responsabile per le apparizioni e i fenomeni particolari della Diocesi. «Quando in una parrocchia una persona dice: “ho visto la Madonna”, oppure parla di locuzioni interiori (parole che la persona avverte nell’intimo e attribuisce a Dio, alla Madonna o ai santi, ndr.), il primo punto di riferimento sono io...» spiega il sacerdote.
Inutile dire che il tema va affrontato con estrema prudenza e cautela. «La dottrina cristiana insegna che il demonio c’è ma nello stesso tempo insegna che il cristiano ha tutti i mezzi fondamentali per far fronte ai suoi attacchi». E cioè «i sacramenti, in particolare l’Eucaristia e la confessione. E poi la preghiera, la penitenza, la vigilanza su se stessi». Insomma, «la libertà dell’uomo, sorretta dalla grazia, normalmente riesce a far fronte ed è sufficiente il confessore o il direttore spirituale».
Non sempre però è così. Vediamo nel dettaglio che cosa ne dice la dottrina della Chiesa, che su questa base ha istituito esorcismi e esorcisti. La Chiesa insegna che il diavolo e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi. La loro caduta consiste nell’avere, con libera scelta, radicalmente e irrevocabilmente rifiutato Dio. La Scrittura attesta la nefasta influenza di colui che Gesù chiama «omicida fin dal principio» e San Giovanni «peccatore dal principio» e «padre della menzogna». Il Catechismo parla di «gravi danni di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica per ogni uomo e per la società». Però il maligno «non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura».
Ed eccoci agli esorcismi, ovvero quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona sia sottratta al dominio del maligno. Continua Manganini: «Ci sono casi in cui il singolo fedele non fa fronte ai problemi, alle tentazioni, a situazioni molto negative, a inimicizie accese nell’ambito familiare. Ha la sensazione di avere una forza negativa alla quale a lui pare di soccombere. Una presenza demoniaca per cui la Chiesa ha istituito questo ministero».
I casi in cui si arriva all’esorcismo, rispetto alle consulenze richieste, sono pochissimi. Nella gran parte delle situazioni bastano parole di conforto, i sacramenti e le benedizioni, le preghiere a partire dal «liberaci dal male» del Padre Nostro. «Come soluzione estrema, che un esorcista avveduto e saggio userà poco, il sacerdote ricorrerà all’esorcismo. La prima cosa è il discernimento, vedere che cosa sta succedendo, può darsi che ci si trovi di fronte a situazioni patologiche, psicologiche o psichiatriche. Per questo la Chiesa è molto equilibrata. La sua prudenza nella nomina degli esorcisti esiste per evitare fantasie. Devono essere persone che non vedono il diavolo dove non c’è».
E veniamo agli aumenti delle richieste di esorcismo a Milano, che monsignor Manganini lega anche alla situazione storica, culturale e religiosa in cui viviamo. «Il problema si è acuito nel corso di un decennio e la domanda è aumentata soprattutto negli ultimi anni. Non è che il diavolo si è scatenato, il demonio fa quello che ha sempre fatto. È un periodo di fragilità e la fragilità colpisce tutti gli aspetti della vita, basti pensare alle fragilità affettive. E poi certi delitti, con cui la tv inonda le persone: capitavano anche in passato, ma le persone non lo sapevano. C’è anche la grande libertà, di cui si può usar male. Non basta dire che l’uomo è libero, bisogna anche educare all’uso della libertà».
C’è poi il problema enorme dei finti esorcisti, maghi, fattucchiere e in qualche caso ancora più grave addirittura consacrati. «L’esorcista deve essere nominato dal Vescovo - ribadisce monsignor Manganini -. Invece ci sono persone che si spacciano per esorcisti, laici o purtroppo qualche prete.

Fanno molto male alle persone, dicono di avere poteri e non hanno autorità. Escono in giudizi terribilmente negativi e pericolosi. Se qualcuno si mette in mente che un parente ha il diavolo oppure di averlo lui, e magari lo dice a qualcuno, ha idea di che danni può fare?».

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