Sport

Crespo dà ossigeno all’Inter in apnea

I nerazzurri escono dall'Olimpico con un punto pesantissimo e ringraziano Julio Cesar. La Roma fa autogol, scudetto più lontano

Crespo dà ossigeno all’Inter in apnea

da Roma

Nulla di nuovo nel borsino del campionato. L’Inter mantiene quattro punti di vantaggio con una giornata in meno, ma per Mancini è l’unica buona notizia della serata. Perché il pareggio che i nerazzurri strappano all’Olimpico è il risultato migliore che poteva ottenere una squadra in evidente involuzione fisica e tecnica. Basterebbe solo che la Lazio mettesse un po’ più il piede sull’acceleratore, non trovasse di fronte un portiere di livello internazionale come Julio Cesar e fosse più fortunata (clamorosa la traversa che coglie Dabo nel finale) per assistere a un altro miracolo biancoceleste. Altro che impegno scarso per non concedere aiuti ai “cugini” giallorossi, la squadra di Delio Rossi ingrana come un motore diesel e alla fine può rammaricarsi di non aver fatto lo sgambetto anche alla prima della classe. Sembra improprio evocare quel pomeriggio maledetto del 5 maggio 2002, anche perché l’Inter non perde e ha ancora sette partite per conservare il primato. Ma la mollezza dei nerazzurri in una delle serate più importanti di fine torneo ha quanto meno ricordato quell’infausta giornata.
Eppure un verdetto pesante era arrivato 40 minuti prima del fischio d’inizio. Il pareggio della Roma a Cagliari aveva disinnescato il possibile effetto Sant’Elia, ma la prestazione degli interisti lascia ancora margini di rimonta alla squadra di Spalletti, visto che la squadra di Mancini sta arrivando sulle gambe al “bollente” finale di torneo.
Cambiasso e l’ex Cesar sono indisponibili, mentre Vieira parte solo in panchina. Le assenze dell’argentino e del francese (in campo solo negli ultimi minuti) si riveleranno davvero pesanti. Nella Lazio manca il solo Mutarelli, squalificato, e Delio Rossi propone lo stesso undici del derby con Radu al posto di Kolarov.
È un’Inter imbarazzante quella che si vede sul campo dell’Olimpico, tanto che Burdisso (galvanizzato dal gol segnato con l’Argentina) risulta fra i migliori. Troppi i giocatori in condizioni precarie, tra infortuni o scadimenti di forma, Ibrahimovic e Stankovic sono sul terreno di gioco nonostante accusino seri problemi fisici. Insomma una squadra lenta e ferma, che capitalizza al meglio il gol che la Lazio concede facilmente dopo un confortante inizio. Grave il comportamento della difesa biancoceleste, sorpresa dal passaggio di Stankovic che pesca a destra Maicon mentre la linea di retroguardia tenta un improbabile fuorigioco su Crespo. Proprio l’attaccante argentino, uno dei tanti ex della serata, sfrutta comodamente l’assist del compagno, realizzando il quarto gol stagionale in campionato.
La squadra di Mancini lascia l’iniziativa alla Lazio, brava nella manovra fino alla trequarti ma imprecisa nel momento in cui si avvicina al limite dell’area. I nerazzurri perdono palloni in quantità industriale dimostrando anche poca lucidità nei disimpegni, Ledesma e Dabo si spolmonano a centrocampo alla ricerca di situazioni ideali per il tridente d’attacco. E se Ibrahimovic e Crespo falliscono il possibile match point da distanza ravvicinata, Julio Cesar compie un vero miracolo su Dabo. Ne farà un altro nella ripresa su Behrami (tiro sporcato da Maicon, deviato sulla traversa dal portiere brasiliano) con l’Inter ancora più intimorita dagli avversari. E quando Ledesma pesca Rocchi (in posizione di fuorigioco millimetrica), l’attaccante non fallisce l’occasione per il suo dodicesimo gol stagionale. Rosetti ci mette del suo graziando Dabo (da rosso il fallo su Chivu) ma per l’Inter non è davvero serata.

E ora Mancini ha pure qualche certezza in meno.

Commenti