Crespo torna, entra, segna e condanna il Messina alla B

Brutta partita dell’Inter sullo Stretto, illuminata però dai ritorni dell’argentino e di Vieira. Mancini continua a vincere. Oltre ai giallorossi retrocesso anche l'Ascoli, battuto dal Torino. La Roma batte il Palermo ed è certa del secondo posto

Crespo torna, entra, segna 
e condanna il Messina alla B

Messina - Nel pomeriggio della retrocessione aritmetica del Messina, c’è un’Inter inguardabile per un’ora, poi entra Crespo, segna, e si rivede una squadra accettabile.

Si rivede soprattutto Patrick Vieira che in poco più di venti minuti fa capire cosa abbia voluto dire perderlo nella fase calda della stagione. Il francese è anche riuscito a sbagliare un gol calciando alla sinistra di Paoletti e del suo palo dopo azione sontuosa che l’ha portato fin dentro l’area messinese. È entrato e ha messo subito ordine, così come Crespo dopo qualche secondo dal suo ingresso ha realizzato la rete che mancava all’Inter per continuare la scalata ai record di questa stagione. Per il resto la partita è stata realmente una cosa penosa, Adriano solo e pasticcione non ha trovato collaborazione in Recoba offerto nella posizione di ispiratore alla Figo con Mariano Gonzalez a metà strada fra i due. Mai un’azione degna di entrare nel tabellino, il primo tiro in porta della partita è in nota al 1’ del secondo tempo quando Lavecchia impegna Toldo che si tuffa su un tiro talmente lento da sembrare irreale.

Adriano era al rientro dopo le due giornate di squalifica, ha fatto reparto da solo e anche molta confusione, palla sotto la suola, muro contro i difensori, dribbling impossibili. Alla mezz’ora ha scatenato l’unica standing ovation della partita, peraltro non indirizzata a lui ma a Zoro che gli ha strappato un pallone in takle elegante. Un paio di minuti dopo il brasiliano si è ripetuto, è arrivato al limite dell’area, si è incartato con la palla, inciampando e perdendo l’occasione buona per servire il liberissimo Gonzalez. Senza dubbio l’occasione migliore che si è presentata all’Inter nel primo tempo. Mancini naturalmente lo ha assolto, lo deve tenere sveglio per la doppia sfida di coppa con la Roma, non è certo questo il momento di attaccare i ragazzi dopo una stagione da incorniciare. E poi non era facile giocare davanti nell’Inter di ieri, pochissimo ispirato Recoba che ha in parte fallito la sua occasione, pasticcione Gonzalez, molle Solari.

L’Inter comunque le sue occasioni le ha avute, a inizio ripresa Dacourt è partito da metà campo in slalom, si è presentato davanti a Paoletti e con il piatto destro ha messo fuori. Più o meno la stessa azione la combina Gonzalez, finta di qui e finta di là, destro e mira sbagliata. La squadra ha virato sensibilmente quando sono entrati Figo, Crespo e Vieira, al posto di Recoba, Solari e Gonzalez, a metà ripresa. Ma prima solo la prodezza di Toldo l’ha salvata da una bordata di fischi già pronta e meritata, quando l’arbitro Ceri ha colto un fallo di mano in area di Andreolli e ha incaricato il Messina di calciare dagli undici metri. Di Napoli ha picchato di sinistro alla destra di Toldo che ha rispolverato la sua abilità dal dischetto, era il 25’ del secondo tempo, da quel momento s’è vista solo l’Inter, venti minuti abbondanti in cui poteva raddoppiare e durante i quali non ha mai rischiato di farsi prendere.

Adesso sono 28 le vittorie di cui 15 in trasferta e mercoledì si presenta all’Olimpico per la prima delle due finali di coppa contro la Roma dopo una striscia di tre

vittorie consecutive in campionato. Non c’è la condizione fisica di un mese fa, per stessa ammissione di Mancini, ma con questo Crespo che entra e segna, e il più che lusinghiero ritorno di Vieira, può guardare avanti serena.

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