Crimini rinviato ad aprile De Cataldo: che amarezza

da Milano

Un tentativo per rianimare una vittima dopo averla accoltellata. Crimini, la serie poliziesca di Raidue è stata prima massacrata con uno spostamento del giorno di messa in onda: dal mercoledì al venerdì. E ora è stata sospesa e rinviata ad aprile. Un ottimo prodotto, realizzato da grandi autori italiani, quasi buttato alle ortiche. La penultima puntata, intitolata L’ultima battuta, scritta da Sandrone Dazieri e interpretata da Francesco Salvi, doveva essere trasmessa ieri sera sul secondo canale. E, invece, insieme all’ultima, Disegno di sangue di Marcello Fois, prevista per venerdì 26, è stata spostata in coda alla programmazione primaverile di Raidue. Il colmo è che l’episodio sceneggiato da Dazieri, cancellato ieri sera, era ambientato a Milano: e sì che il secondo canale Rai si picca di fare una televisione per gli spettatori del Nord (per tacere del recente sbarco milanese in grande stile dei vertici aziendali per presentare un progetto di riconquista del Settentrione attraverso la fiction).
Il motivo del passaggio a Primavera? Dopo il crollo della scorsa settimana (lo spostamento dal mercoledì al venerdì ha abbassato gli ascolti dal 12 per cento a meno del 7), i vertici di viale Mazzini temevano che la partenza della nuova serie di Dr House su Italia Uno (il pubblico amante dei telefilm si sarebbe ovviamente diviso) penalizzasse ulteriormente Crimini. Così, gli ultimi due episodi saranno mandati in onda in un periodo più libero da concorrenza.
Ma che senso interrompere in dirittura d’arrivo una serie studiata per essere messa in onda di fila?
«Nessun senso - spiega amareggiato Giancarlo De Cataldo, scrittore e magistrato, autore di Romanzo criminale, coordinatore del pool di scrittori che hanno sceneggiato la serie -. Comunque, arrivati a questo punto, preferiamo anche noi che le ultime puntate slittino. Almeno il pubblico potrà vedersele e non sarà gettato al vento un prodotto che ha riportato la fiction di Raidue ad alti livelli».
Insomma si cerca di salvare il salvabile...
«Il delitto è stato compiuto quando si è cambiata la programmazione. Se fosse accaduto a una miniserie scritta solo da me non avrei alzato un dito. Però in questo caso sono coinvolti otto scrittori: ci accusano di essere degli snob, di stare lontani dalla Tv e poi guarda come si viene maltrattati».
Era un progetto che univa letteratura e televisione...
«Sì, gli autori (oltre a De Cataldo, Carlo Lucarelli, Andrea Camilleri, Diego Silva, Giorgio Faletti, Marcello Fois, Massimo Carlotto e Sandrone Dazieri) hanno scritto le storie per l’antologia Crimini della Einaudi pensando già alla sceneggiatura di un film. Otto episodi ambientati in altrettante città. È un’operazione che si potrebbe realizzare anche in altri ambiti, non solo nel noir, per raccontare l’Italia. Un prodotto nostro che potrebbe non solo fare concorrenza ai movie americani, ma essere anche esportato».
Cosa le hanno detto in Rai?
«Niente. Ho mandato un telegramma chiedendo spiegazioni, ma non mi è stato risposto».
Il fatto è che, fin dall’inizio, per problemi di palinsesto delle tre reti, era stato deciso che si cambiava giorno a metà puntate...
«Noi non lo sapevamo. E, se anche così fosse, sarebbe ancora peggio. Perché mai un’idea così balzana?».


L’ultimo giallo è ambientato a Cagliari...
«Infatti, mi spiace molto per i sardi che dovranno aspettare: per una volta non si tratteggia l’isola nei suoi risvolti folcloristici, ma nello sceneggiato di Fois la si racconta in chiave moderna».

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