Crisi, Draghi avverte: no ingerenze politiche su credito alle imprese

Audizione del governatore alla Camera: "La recessione continuerà. E' atteso un forte calo". Ok ai Tremonti bond, ma freno sui prefetti e incertezza sul piano casa. Poi l'avvertimento: "Rivedere gli svantaggi fiscali"

Crisi, Draghi avverte: 
no ingerenze politiche 
su credito alle imprese

Roma - Gli interventi adottati dalle banche centrali e dallo Stato "hanno evitato il collasso del sistema ma non ancora portato chiarezza nei bilanci di quelle banche che più hanno investito nei titoli che chiamiamo tossici". Durante un’audizione alla commissione Finanze della Camera, il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, non ha rinunciato a lanciare l'allarme spiegando che "permane incertezza sull’entità e la distribuzione delle perdite nei bilanci di quelle che erano le più grandi banche mondiali". Ma, nonostante il periodo di crisi chieda interventi d'emergenza, il numero uno di via Nazionale ha invitato le istituzioni a evitare ingerenze politico-amministrative.

Lo stato di salute del Belpaese "Tutti gli indicatori (produzione, ordinativi e giacenze di magazzino, ndr) continuano a segnalare ritmi produttivi molto bassi. Nel primo trimestre di quest’anno il prodotto interno lordo si contrarrebbe per la quarta volta consecutiva". Secondo Draghi, è infatti "verosimile" che l’intero 2009 si chiuda con un "nuovo, significativo calo dell’attività economica, concentrato soprattutto nel settore privato". Proprio per questo, Draghi ritiene che i provvedimenti del governo per finanziarie gli ammortizzatori sociali siano "opportuni", anche se "resta l’esigenza di impostare fin da ora una riforma complessiva". Il governatore ha ricordato che "il governo ha esteso temporaneamente a gran parte delle tipologie di lavoratori atipici la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali", "ulteriori miglioramenti sono stati definiti la scorsa settimana" e "il finanziamento di questi interventi è stato di recente ampliato grazie all’intesa tra Stato e Regioni".

Gli interventi del governo Un invito alle banche ad utilizzare i Tremonti Bond per rafforzare il capitale è è il primo passo caldeggiato dal governatore della Banca d’Italia per uscire dalla crisi. "L’irrobustimento del capitale - ha detto il governatore - anche con gli strumenti messi a disposizione dello Stato, è condizione per sostenere la capacità del sistema bancario di fornire credito all’economia". Non solo. Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi chiede agli istituti di credito "scelte lungimiranti" di fronte alla crisi che chiede di "sapere essere bravi banchieri anche quando l’economia va male". Draghi ha, quindi, spiegato come di "fronte all’inevitabile peggioramento della qualità del credito dovuta alla recessione occorrono scelte lungimiranti, non basta tenere i conti in ordine". Per questo il Governatore ha invitato a realizzare un "fermo sostegno ai clienti con buon merito di credito" per evitare" una stretta creditizia eccessiva che aggravi la recessione e quindi peggiori la posizione degli stessi clienti delle banche".

Niente pressioni politico-amministrative Il governatore ha, poi, chiesto che le analisi delle condizioni del credito a livello locale stabilita dal governo con gli osservatori sulle prefetture non sconfini "in un ruolo di pressione sulle banche che spinga ad allentare i criteri di sana e prudente gestione nella selezione delle clientela". Secondo Draghi "il credito è e deve restare attività imprenditoriale basata su un prudente apprezzamento professionale della validità dei progetti aziendali". Per il governatore, infatti, "le banche imprudenti prima o poi finiscono in dissesto e smettono anche di far credito". Infine, il governatore ha fatto presente che le banche e gli altri intermediari finanziari italiani scontano trattamenti fiscali che "determinano svantaggi competitivi nei confronti di altri paesi". Secondo Draghi, infatti, "imposte elevate si traducono in meno autofinanziamento, meno patrimonio, minor capacità di far credito".

Incertezze sul piano casa Il piano casa che il governo intende varare "potrebbe avere effetti di stimolo", ma la complessità della manovra "rende però incerta la portata da un punto di vista congiunturale". Secondo Draghi, "il governo ha anche annunciato di avere allo studio provvedimenti per facilitare l’ampliamento degli edifici residenziali e ridurre i contributi di costruzione". "Modalità contenuti e tempi di eventuali interventi non sono ancora noti - ha continuato il governatore - una semplificazione degli adempimenti e una riduzione degli oneri potrebbe avere effetti di stimolo. La complessità della materia, la presenza di competenze concorrenti fra Stato e regioni, la necessità di congegnare l’intervento in modo da preservare ambiente naturale ed equilibrio urbanistico ne rendono però incerta la portata da un punto di vista congiunturale".

La vigilanza europea Secondo il governatore della Banca d’Italia, è necessario il miglioramento del coordinamento della vigilanza bancaria a livello europeo e afferma che una soluzione per la sua riforma non "rinuncerà al patrimonio di conoscenze, professionalità, vicinanza al mercato disponibili nelle autorità nazionali". Draghi ha, infatti, spiegato come «l’esperienza del sistema europeo di banche centrali mostra che questa è una strada che si può percorre con successo.

Bankitalia ha controllato La Banca d’Italia "non ha mancato" nel ruolo di vigilanza e infatti in Italia non ci sono state banche che "sono saltate come in altri Paesi". Lo ha segnalato ai deputati della commissione Finanze il governatore rispondendo alle domande. Draghi ha anche ricordato come già al suo arrivo nel febbraio 2006 aveva denunciato i rischi dei derivati e come il sistema della vigilanza abbia funzionato tenendo a mente "non i prodotti ma gli intermediari".

Nuove regole per gli stipendi dei manager Nuove regole in arrivo per gli stipendi dei manager delle banche, senza prevedere tetti ma legando le remunerazioni ai rischi, ha spiegato il governatore: Banca d’Italia sarà la prima autorità di vigilanza al mondo a prendere un’iniziativa sulle remunerazioni dei manager, che in Italia arriveranno in giugno. Già il Financial Stability Forum, presieduto sempre da Draghi, ha emanato principi guida per la remunerazione a livello mondiale.

Le istruzioni che saranno fornite dalla Banca d’Italia, comunque, non serviranno a mettere tetti ma avrà l’obiettivo che "non si mettano in piedi schemi di remunerazione che inducano i banchieri ad assumere più rischi del necessario, come è avvenuto finora"». Saranno poi previsti criteri di maggiore trasparenza per i compensi che dovranno passare per le assemblee societarie.

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