Crisi Fincantieri, anche le istituzioni nel mirino

Crisi Fincantieri, anche le istituzioni nel mirino

(...) Lavoro che potrebbe essere ulteriormente incrementato». La posizione della Cisl sul cantiere della divisione militare è condivisa anche dalle altre sigle sindacali così come dai partiti politici in maniera trasversale a partire da Michele Scandroglio che già domenica aveva contattato Giuseppe Bono per capire il destino dei lavoratori levantini: «Gli ho manifestato la preoccupazione del Pdl ligure - racconta il deputato - mi ha assicurato che non è stata presa alcuna decisione e che su qualsiasi ipotesi si aprirebbe il confronto istituzionali e sociali. Tuttavia, in questo momento, non mi sento di rassicurare nessuno». Scandroglio ha poi contestato il partito alleato, la Lega Nord che a detta del deputato Pdl non si è espressa sulla situazione: «Un silenzio assordante. Non è ammissibile che la Lega, che in Liguria è rappresentata al governo da due sottosegretari, tra questi Francesco Belsito, vicepresidente di Fincantieri (autosospeso), taccia in questo modo».
In realtà la Lega Nord si è espressa sulla vicenda e lo ha fatto con Edoardo Rixi che, insieme alla collega consigliere regionale Raffaella Della Bianca (esponente del partito di Scandroglio), ha chiesto che la commissione attività produttive del consiglio regionale possa audire l’amministratore delegato di Fincantieri: «È una realtà industriale che Genova e la Liguria non possono permettersi di perdere. La Lega è uscita dal consiglio di amministrazione dell’azienda a giugno - è il pensiero di Rixi che poi punta il dito sui tentennamenti di Regione, Provincia e Comune - Come nella vicenda Carlo Felice la scarsa comunicazione tra enti locali e Governo rischia di mettere in discussione molti posti di lavoro. Per troppo tempo era stata indicata inutilmente al Comune ed alla Regione la direzione per evitare il ridimensionamento del cantiere di Sestri Ponente. Se sarà il caso saliremo sulle barricate con i lavoratori».
Il problema dello spostamento delle aree Fincantieri di Sestri verso mare, infatti, è uno degli argomenti che la dirigenza del gruppo ha messo sul piatto spiegando la riduzione del cantiere del ponente cittadino: «Per consentire il ribaltamento abbiamo bisogno che Eni faccia un passo indietro e l’Autorità portuale arrivi a reperire le risorse necessarie» ha commentato il presidente della Regione Claudio Burlando al quale replica la Cisl genovese che ricorda come «solo il nostro sindacato abbia veramente spinto su un accordo di programma sulla cui applicazione né l’azienda, né le istituzioni locali hanno mai seriamente spinto», mentre Pierangelo Massa, segretario generale Uil Liguria vede nel piano di Fincantieri una precisa volontà del governo di indebolire la macro regione del Nord Ovest (per favorire il Nord Est?) senza risparmiare critiche agli enti locali: «Ci troviamo di fronte a un Governo privo di una leadership alla guida del Ministero dello sviluppo economico e di fronte ad una città che non riesce a fare sistema con la Regione l’assetto politico, industriale e infrastrutturale».
E a proposito di rapporti tesi ieri durante l’assemblea dei lavoratori a Riva Trigoso si è presentato ai cancelli l’assessore alle infrastrutture Ezio Chiesa al quale la direzione di Fincantieri ha impedito l’ingresso allo stabilimento per assistere alla riunione dei lavoratori: «Sono sbigottito e preoccupato - argomenta Chiesa - è un comportamento che dimostra scarsa sensibilità».

Alessandro Repetto, presidente della Provincia ha scritto ai sottosegretari Francesco Belsito e Sonia Viale per chiedere al governo un «intervento compatto per salvaguardare l’industria e il territorio genovesi e liguri».

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