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Crisi, Merkel taglia: via 15mila posti nel pubblico

Drastico colpo di scure del governo di Angela Merkel per risanare le finanze pubbliche, con il taglio di 15mila posti nel pubblico impiego fino al 2014, per un risparmio di almeno 800 milioni di euro all'anno. Congelati anche gli aumenti per i dipendenti pubblici previsti per il prossimo anno

Crisi, Merkel taglia: via 15mila posti nel pubblico

Berlino - Drastico colpo di scure del governo di Angela Merkel per risanare le finanze pubbliche, con il taglio di 15mila posti nel pubblico impiego fino al 2014, per un risparmio di almeno 800 milioni di euro all’anno. Lo anticipa il settimanale Der Spiegel a poche ore dalla riunione governativa alla Cancelleria alle 14, in cui oggi e domani verranno messe a punto le misure della manovra per far risparmiare ai conti pubblici 10 miliardi di euro all’anno fino al 2014. Addio anche alla ricostruzione del Castello del Kaiser, sull’area in cui sorgeva il "Palast der Republik", costruito nel 1976 da Erich Honecker e finito di abbattere nel 2008. Per risparmiare i 400 milioni destinati al "Berliner Stadtschloss", il progetto dell’architetto italiano Franco Stella rimarrà nel cassetto fino a quando le finanze dello Stato non ne permetteranno la realizzazione.

Aumenti congelati La Merkel intende anche congelare gli aumenti per i dipendenti pubblici previsti per il prossimo anno, mentre altri 500 milioni verranno tagliati dal ministero della Famiglia sugli incentivi ai padri disposti ad accudire per i primi mesi i figli appena nati. A fare le spese della stangata in arrivo saranno anche i disoccupati, i cui sussidi verranno corrisposti non più sulla base delle leggi vigenti, ma a discrezione dei funzionari degli uffici del lavoro. In questo modo lo Stato risparmierà due miliardi di euro già nell’anno prossimo, che saliranno a oltre 6 miliardi nel 2014. La Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche, dovranno versare ogni anno allo Stato un dividendo di 500 milioni di euro dei loro utili.

In cambio dell’allungamento dei tempi per l’uscita dal nucleare, i grandi gruppi energetici tedeschi verseranno ogni anno nelle casse pubbliche una "Brennelementsteuer", una tassa sul combustibile nucleare, stimata a 2,5 miliardi di euro all’anno.

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