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Crisi, Papandreou promette un nuovo governo Allarme Bce: "Rischio contagio nell'Eurozona"

Scontri ad Atene tra la polizia e i 25mila che manifestano contro il piano di austerity (foto - video). Il premier non si dimette, ma promette un rimpasto di governo e il voto di fiducia. Dalla Bce arriva l'allarme: "La Grecia è la principale minaccia della stabilità delle banche dell'Eurozona"

Crisi, Papandreou promette un nuovo governo 
Allarme Bce: "Rischio contagio nell'Eurozona"

Atene - La Grecia torna nel caos dopo l'annuncio del piano di austerity e il piano di privatizzazioni fatto dal governo. Scontri davanti al parlamento di Atene tra dimostranti e polizia: i manifestanti hanno lanciato sassi contro gli agenti, che hanno risposto sparando lacrimogeni. I disordini coinvolgono anche altre città della Grecia, in occasione dello sciopero generale - il terzo dall’inizio dell’anno - indetto per protestare contro il piano di austerity e privatizzazioni del governo. Migliaia e migliaia le persone in piazza mentre gran parte del paese è paralizzato dall’agitazione nei trasporti, nell’amministrazione pubblica e nelle attività commerciali. Ora il primo ministro greco George Papandreou cerca di formare un governo di unità nazionale insieme al partito dei conservatori all’opposizione, ma non rassegna le sue dimissioni.

Un governo di unità nazionale In una serie di colloqui telefonici con i leader dei quattro principali partiti di opposizione, Papandreou ha chiesto la creazione di un governo di unità nazionale. I colloqui però sono falliti e il premier ha annunciato un rimpasto di governo precisando che chiederà domani la fiducia al Parlamento: "Continuerò sulla stessa strada con il partito e il popolo greco". Secondo quanto confermato da un funzionario del governo, il primo ministro avrebbe indicato che l’obiettivo principale del nuovo esecutivo sarebbe quello di varare un nuovo pacchetto di misure di austerità entro la fine di giugno in modo da poter accedere alla nuova tranche di finanziamenti previsti dal salvataggio da 110 miliardi di euro varato l’anno scorso dalla Ue e dal Fmi. La Grecia spera inoltre di ottenere nuovi aiuti per circa 60 miliardi sempre in cambio di misure concrete per il risanamento del paese. 

Scontri davanti al parlamento Imponente la concentrazione di manifestanti davanti al parlamento. Armati di trombe, pentolacce, fischietti i manifestanti si sono concentrati in massa davanti alla sede dell’assemblea nazionale e oltre ai sindacalisti, agli esponenti delle forze politiche di sinistra, agli "indignados" greci, a dare un tono bipartisan alla protesta si registra anche la presenza di molti esponenti della destra nazionalista.

Bombe incendiarie I manifestanti in piazza Syntagma ad Atene hanno lanciato pietre e bombe incendiarie contro gli agenti in difesa del parlamento. I dimostranti hanno cercato di forzare una porta dell'edificio e fermare i deputati che vi entravano; le forze di sicurezza hanno risposto prima con spray al peperoncino, quindi con il lancio di gas lacrimogeni.

L'esame della finanziaria Proprio oggi in parlamento inizia l’esame del progetto di legge finanziaria che include nuovo dure misure di austerity diluiti su un periodo da oggi al 2015. Tra le varie nuove misure, nuovi tagli alla spesa sociale per quasi 28 miliardi e mezzo di euro un vasto programma di privatizzazioni. Anche la piazza Syntagma è presidiata dai manifestanti e in tarda mattinata si sono egistrati i primi scontri con la polizia che ha cercato di fermare i cortei diretti verso il parlamento e verso palazzo Maximou, residenza del premier George Papandreou.

Il terzo sciopero generale Quello di oggi è il terzo sciopero generale dall’inizio dell’anno (dopo i circa dieci dell’anno precedente) deciso dai due principali sindacati del paese, il Gsee (settore privato) e l’Adedy (settore pubblico). Dovrebbe fare eccezione il traffico aereo perché i controllori di volo hanno deciso di sospendere la loro adesione alla protesta in modo da non danneggiare il flusso turistico, principale fonte di ricchezza del paese. 

Papandreou: andiamo avanti  "Ci assumiamo le nostre responsabilità di fronte alle persone e al paese, noi continueremo ad andare avanti e a prendere le decisioni necessarie per uscire dalla crisi". Lo ha dichiarato il primo ministro greco Papandreu arrivando al palazzo presidenziale, per incontrare il presidente della Repubblica. "Serve uno sforzo nazionale perché siamo in una fase storica cruciale e noi dobbiamo prendere decisioni cruciali", ha aggiunto, dicendo di "credere nei benefici di una concordia nazionale, io sono sempre in contatto con gli altri capi dei partiti e a partire da questo, ognuno si assume le sue responsabilità".

Il piano di salvataggio dell'Ue Il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy discuteranno del nuovo salvataggio necessario alla Grecia nel loro vertice fissato per mercoledì 17 giugno. Lo ha detto François Baroin, portavoce del governo, spiegando che l’Eliseo si oppone a una ristrutturazione del debito greco.

Tensioni sui bond Si accumulano ulteriori pressioni sui titoli di stato della Grecia, con i timori dei mercati che fanno ancora salire i rendimenti pretesi, tanto da far loro segnare un nuovo massimo dal lancio dell’euro sul differenziale (spread) rispetto bund tedeschi: oggi per la prima volta ha sfiorato la soglia simbolica dei 1.500 punti base. Materialmente significa che per trovare acquirenti sul mercato disposti ad assumersene il rischio, i titoli ellenici a 10 anni devono offrire circa 15 punti percentuali di rendimento in più rispetto agli equivalenti tedeschi, il cui tasso retributivo si aggira attorno al 3 per cento.

Sui bond ellenici invece i rendimenti, che si muovo nella direzione specularmente opposta la pezzo - se questo cala i rendimenti salgono - hanno toccato il 18%.

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