Washington - Nel quarto trimestre del 2008 il pil, negli Stati Uniti, ha registrato un calo del 3,8%, inferiore al -5% previsto dagli analisti. Tuttavia si tratta del peggior dato registrato negli ultimi ventisette anni negli Usa e con questo dato l’economia americana, che nel terzo trimestre del 2008 ha registrato un pil in calo dello 0,5%, è entrata tecnicamente in recessione. "I dati sul pil americano che dimostrano un aggravamento della recessione sono un disastro continuo per i lavoratori americani", ha commentato il presidente Barack Obama invitando il proprio governo ad "agire subito".
Il crollo del pil La prima economia mondiale ha visto nei tre mesi al 31 dicembre scorso la contrazione più sensibile da quasi ventisette anni a questa parte. A segnalarlo sono i dati del dipartimento al Commercio statunitense, che evidenziano l’aggravarsi della recessione legato al taglio della spesa di consumatoti e imprese. La statistica relativa al quarto trimestre 2008 mostra una caduta del prodotto interno lordo pari a 3,8% a livello di tasso annualizzato, risultato peggiore dai primi tre mesi del 1982 quando il prodotto si è contratto al ritmo di 6,4%. Il pil americano è rallentato già di 0,5% e con il risultato odierno mostra il secondo trimestre consecutivo di contrazione per la prima volta del periodo tra il quarto trimestre 1990 e il primo 1991. Gli analisti interpellati da Reuters ipotizzavano una flessione del Pil pari a ben 5,4%. L’economia Usa è entrata in recessione ormai da dicembre 2007, sulla scorta del collasso del mercato immobiliare e della conseguente crisi creditizia che ha poi contagiato la crescita globale. Nell’intero 2008 il prodotto interno lordo mostra un’espansione di 1,3%, peggior risultato dal 2001 quando il risultato si è fermato a 0,8%. I dati preliminari diffusi oggi evidenziano come la spesa dei consumatori, equivalente a circa due terzi dell’intera attività economica, abbia visto una flessione di 3,5% dopo il calo di 3,8% del terzo trimestre, anche in questo caso per la prima volta in negativo per due trimestri consecutivi dal periodo tra fine 1990 a inizio 1991. La spesa in beni durevoli come auto e arredamento è crollata di 22,4%, massima flessione dal primo trimestre 1987. Di fronte alla caduta della domanda gli investimenti delle imprese sono rallentati di 19,1%, calo record dal primo trimestre 1975, mentre gli investimenti residenziali sono crollati di 23,6%. Il marcao rallentamento dell’attività economica ha naturalmante l’effetto di contenere le pressioni inflative, come dice l’indice 'pce' sulle spese per i consumi personali in calo di 5,5% dopo il +5% del terzo trimestre. Al netto delle componenti volatili di alimentari ed energia il tasso core mostra un modesto +0,6%, minimo dal quarto trimestre del 1962 dopo il +2,4% dei tre mesi al 30 settembre scorso.
Il piano di Obama "La recessione sta peggiorando" e bisogna agire "ora", in modo "rapido". Obama sottolinea che "gli americani hanno bisogno che il piano di stimolo passi ora", anche perché "molte famiglie stanno sperimentando il sogno americano al contrario". "Il piano di stimolo non è la fine è solo l’inizio", ha aggiunto. Ogni giorno assistiamo a un altro round di licenziamenti. Abbiamo perso 2,6 milioni di posti di lavoro lo scorso anno, e altri 2,8 milioni di persone che avrebbe bisogno e vorrebbero un impiego a tempo pieno si devono accontentare di un’occupazione part time. È un momento difficile", sottolinea Obama. "Per due anni ho viaggiato per il paese. Ho incontrato migliaia di di persone: lavoratori, americani della classe media che condividevano con me le proprie speranze. Questi uomini e donne sono l’ossatura della nostra economia".
I danni alle famiglie La crisi che ha colpito gli Stati Uniti rappresenta "un disastro continuo per le famiglie di lavoratori americani". Il presidente ha riconosciuto che "la recessione sta diventando sempre più profonda". Obama, presentando una serie di iniziative per la classe media insieme con il suo vice Joe Biden ha affermato che "oggi abbiamo appreso che la nostra economia è arretrata negli ultimi tre mesi del 2008 del 3,8%. È la peggiore contrazione in circa tre decenni". Per il presidente degli Stati Uniti "non si tratta soltanto di un concetto economico, è un disastro continuo per le famiglie di lavoratori americani. È il significato reale di queste cifre a contare davvero per il popolo americano ed è proprio inquietante: si fanno meno acquisti, le imprese fanno meno investimenti, i datori di lavoro assumono meno".
Obama ha concluso affermando che "la recessione sta diventando sempre più profonda e l’emergenza per la nostra economia si sta ampliando. Ieri abbiamo raggiunto un nuovo livello (negativo): quello del maggior numero di americani che ricevono i sussidi di disoccupazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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