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Crisi Il “pizzino“ tradisce la Livni: «Mai in un governo di Netanyahu»

Un “pizzino” inquadrato in primo piano da una telecamera tradisce le intenzioni del ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni: «Non ho alcuna intenzione di entrare in un governo di unità nazionale guidato da Bibi», ossia da Benyamin Netanyahu. La leader di Kadima lo ha scritto ieri, durante la seduta del consiglio dei ministri, al premier Ehud Olmert. «Non accennare a quella idea» ha intimato la Livni, riferendosi al governo di unità nazionale, nel biglietto allungato a Olmert. Poi ha anche messo in guardia il premier dal dar voce a idee che «non rappresentano le posizioni di Kadima». In una successiva riunione la Livni ha sostenuto che il presidente Shimon Peres dovrebbe affidare a lei l’incarico di un nuovo governo: «28 seggi (quelli di Kadima, ndr) sono più di 27 (quelli del Likud) ». Ma la reazione del Likud è stata immediata: «In un regime basato su coalizioni quello che conta è la maggioranza parlamentare.

Il Likud è in grado di raccogliere i consensi di 65 deputati (su 120) e Kadima solo 44».

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