La crisi di Risanamento: Passera accende le speranze della Borsa

Fiducia in Borsa sul salvataggio di Risanamento. Forti acquisti sul titolo (+13,98% ieri a 0,43 euro, dopo il +24% di venerdì) in vista della messa a punto del piano di rilancio che dovrebbe scongiurare il fallimento del gruppo immobiliare. A riaccendere l’ottimismo è stato Corrado Passera, il principale dei «creditori». Secondo l’ad di Intesa Sanpaolo, Risanamento ha «interessi e progetti immobiliari importanti non solo per l’azienda, ma anche per la città di Milano».
Proseguono intanto i colloqui tra i consulenti dell’ormai ex società di Luigi Zunino (Leonardo e Bain) e le banche creditrici (Intesa, Banco Popolare, Unicredit, Bpm, Bnl, Mps e Meliorbanca) sul progetto di rilancio da presentare alla Procura di Milano. Un piano già pronto nelle sue linee generali, ma in fase di «raffinazione», come spiegano alcune fonti. Aggiunge Passera: «Siamo in attesa che Risanamento elabori il piano previsto per il Tribunale e che possa attuare la prossima fase di sviluppo».
L’intervento sarà da mezzo miliardo di euro: 150 milioni di capitali freschi, il resto in un convertendo che trasformerà parte dei crediti bancari in azioni, portando gli istituti al 75% del capitale sociale. Si parla, stando alle indiscrezioni, della cessione dell’area ex Falck di Sesto San Giovanni fra tre anni, con un ricavo stimato intorno ai 450 milioni. Per Milano Santa Giulia si cerca invece un partner. L’obiettivo sarebbe portare Risanamento al 2014 con un debito più che dimezzato (da 3 a 1,25 miliardi) e una cassa di 161 milioni di euro.
I tempi sono stretti. L’approvazione del piano arriverà col cda di Risanamento di venerdì prossimo (che darà anche il via libera alla semestrale). Attenzione però, il lunedì successivo è previsto il pronunciamento della Consob sulla richiesta delle banche di esenzione dall’obbligo di Opa, decisione con evidenti conseguenze sui piani di rilancio del gruppo immobiliare. Tutto dovrà ad ogni modo essere pronto per il primo settembre, per il deposito in Procura. La palla passerà ai pm che il 12 decideranno se confermare o ritirare l’istanza di fallimento. Il 22 la decisione finale del giudice fallimentare.
Obiettivo di azienda e banche è convincere da subito la procura e, già di fatto il 12 settembre, vedere allontanarsi lo spettro del fallimento.

Anche perché il 14 settembre saranno 60 giorni dalla richiesta di fallimento: da quella data diventa esigibile il rimborso immediato del bond Risanamento con scadenza 2014. Una grana in più che le banche vogliono assolutamente evitare.

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