La crisi taglia la cedola, ecco chi paga di più

Diminuiscono per l’importo liquidato ma tengono in termini di rendimento percentuale. Tanto che si possono trovare almeno sette titoli tra i più importanti in Piazza Affari (vedi tabella) che, ai prezzi attuali, staccheranno una cedola superiore al 4,39% lordo quanto cioè garantisce il Btp decennale collocato nell’ultima asta del Tesoro. È questo il bilancio della «campagna» dei dividendi 2009 (si riferiscono agli esercizi chiusi lo scorso 31 dicembre) che le blue chip di Piazza Affari distribuiranno nelle prossime settimane. Certo la crisi dei mercati finanziari e la recessione che ne è derivata hanno tagliato i profitti inducendo le società a ridurre e alcuni casi ad azzerare la remunerazione ai soci: in particolare nel caso degli istituti di credito e delle compagnie assicurative. Ma è anche vero che il significativo crollo del valore delle azioni degli ultimi 12 mesi (stimato, in media, intorno al 50%), permette al dividend yield, ovvero al rapporto in termini di rendimenti tra il valore della cedola e quello del titolo in Borsa, di mantenersi su livelli molto interessanti.
Tra le società dell’S&P-Mib che quest’anno hanno confermato l’ammontare della cedola distribuita nel 2008 figurano A2A (7,7% il rendimento lordo sempre in termini di dividend yield), Atlantia (2,8%), Finmeccanica (3,8%), Geox (3,7%) e Campari (2,1%). A cui si aggiunge Enel che considerando la cedola in pagamento il 22 giugno (0,29 euro per azione) propone ai propri azionisti un “guadagno“ del 12,1% lordo considerando anche l’acconto di dividendo distribuito lo scorso autunno. Una consuetudine, quella di consegnare ai soci una quota degli utili annui, molto diffusa nei listini anglosassoni e che sta prendendo piede anche in Italia: oltre all’Enel l’hanno adottata Eni (8,4% il rendimento complessivo delle cedole negli ultimi 12 mesi ), Terna (6,70%), Stm, (6,1%), Snam Rete Gas (7,0%), Atlantia (5,4%) e Mediolanum (5,1%).
Tornando ai dividendi che saranno pagati nelle prossime settimane, la più «generosa» è Mediaset: malgrado il gruppo abbia deciso di limare la cedola, il rendimento sul valore corrente del titolo arriva all’8,90% lordo. È il livello più altro tra tutte le 40 Blue chips di Piazza Affari.
La cedola 2008 sarà poi meno ricca per gli azionisti Buzzi Unicum (0,36 euro per il titolo ordinario), Lottomatica (0,68 euro) e Generali. Va detto, tuttavia, che per il gruppo del Leone gli analisti calcolano un dividendo complessivo di 0,62 euro: di cui 0,15 euro in contanti (in pagamento il 18 maggio) e 0,47 euro derivanti dall’assegnazione gratuita di un’azione ogni 25 possedute.


Infine, per chi desidera puntare su titoli con dividendo più sostanzioso ma al di fuori dell’S&P-Mib (ed escludendo società minori come Intek e Kme group i cui titoli arrivano a fruttare il 10% in termini di cedola), la scelta può cadere su Enia (7,8% il dividend yield), Iride (7,6%) ed Erg (7,7%).

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