Politica

Cristiani massacrati, Casini lancia un sit-in

Domani manifestazione davanti all’ambasciata indonesiana. Sì da An, Fi e Radicali. Prc in forse

Raffaela Scaglietta

da Roma

Quasi tutti pronti a compiere piccoli passi simbolici, davanti all’ambasciata indonesiana, per commemorare la morte dei tre cristiani giustiziati giovedi a Palu, capitale dell’isola di Sulawesi, ad Est del Borneo. «Lunedì sera porterò una candela davanti all’ambasciata indonesiana per ricordare rispettosamente alle autorità di quel Paese che i cristiani non possono essere considerati cittadini di serie B» ha detto l’ex presidente della Camera, leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, nell’intervista rilasciata ieri al Messaggero. «L’Occidente - ha detto Casini - ha talmente poca considerazione di sé, della propria storia e della propria identità al punto di assistere tra l’indifferente e il rassegnato ai massacri dei cristiani nel mondo, alle chiese bruciate ed è pronto solo a scusarsi» e al contrario bisogna aprire un dialogo con l’Islam, iniziando con una manifestazione bianca, pacifica.
«Sarà un’occasione per ribadire il nostro impegno perché si giunga ovunque l’abolizione della barbarie della pena di morte e saremo lì anche per ribadire la necessità che all’odio e all’intolleranza tra le religioni si sostituisca il rispetto reciproco, il dialogo, la convivenza» ha detto il sindaco di Roma Walter Veltroni, confermando la sua presenza a Via Campania, sede dell’ambasciata del primo paese musulmano al mondo.
«Saremo, non solo idealmente, davanti all’ambasciata per alzare e squarciare il velo di silenzio» ha confermato Andrea Ronchi, portavoce di Alleanza nazionale. «Siamo contro la pena di morte e contro ogni tipo di persecuzione, certamente contro quella dei cristiani in varie nazioni come sta avvenendo in Cina, in diversi paesi islamici» ha detto Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Fi. «Da laico e da laico rispettoso delle libertà e tra queste la libertà religiosa e di coscienza, sono d’accordo con Casini sulla denuncia contro i gravi fatti avvenuti in Indonesia e contro l’inaccettabile repressione ai danni della comunità cristiana» ha dichiarato Daniele Capezzone, segretario dei Radicali italiani, confermando la sua partecipazione all’evento. «Penso che sia un fatto importante la mobilitazione.

La pena di morte è da bandire ovunque e penso che vadano difesi i diritti di qualunque religione in ogni parte del mondo - ha detto il leader del Prc Franco Giordano - ma non conosco ancora la piattaforma e dovrò vedere» ha aggiunto il «pacifista» Giordano, non ancora sicuro di portare una candela bianca sotto i portici dell’ambasciata di Giakarta, che non ha voluto ascoltare gli appelli della Santa Sede, né di Amnesty International, né dell’Ue che chiedevano di annullare la fucilazione dei tre cristiani e arginare in altro modo le violenze tra musulmani e cattolici in atto, laggiù, dal 1998.

Commenti