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Cristiano Ronaldo direttore d’orchestra sulla via di Madrid

nostro inviato a Manchester

A un certo punto ha preso la palla in mano e l’ha sistemata per calciare la punizione. Era a circa trenta metri da Doni e mentre Michel si indaffarava a tenere a distanza i romanisti, lui, Cristiano Ronaldo, si aggiustava i calzettoni bianchi. Tutti fermi, il portoghese si volta alla sua destra e vede dietro di sé il buon O’Shea, lo guarda e gli fa: su su. E gli fa segno di farsi sotto. Il difensore esegue, Ronaldo scambia la palla con un compagno, poi serve O’Shea appostato a pochi metri dalla riga del fallo laterale, tocco per Giggs, palla in mezzo, gol. Tutto molto semplice. Il direttore di quell’orchestra era stato ancora una volta il portoghese che si era procurato la punizione entrando palla al piede in un gruppo di difensori romanisti senza preoccuparsi dell’evidente inferiorità numerica e fidandosi solo della propria forza. Ma è stata soprattutto l’esecuzione e come ha gestito la situazione a dare il polso dell’attuale Cristiano Ronaldo, nuovo totem del calcio. Ora la gente si chiede come sia nato il fenomeno Ronaldo e come sia potuto sfuggire ai grandi club latini. Ma c’è tempo per rifarsi, naturalmente pagando. Per il quotidiano spagnolo As, il Manchester avrebbe guadagnato la semifinale di Champions dopo aver perso poche ore prima il suo talento: il consulente del Real Madrid, Franco Baldini, avrebbe già incontrato a Londra Jorge Mendes, procuratore di Ronaldo: l’offerta è di 80 milioni di euro. A questi bisognerebbe aggiungere i circa 50 milioni di ingaggio che il portoghese riceverebbe per un suo eventuale rinnovo.

Son soldi e il proprietario del ManU, lo statunitense Malcolm Glazer, potrebbe anche lasciarsi convincere.

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