Crociata della base padana contro il taglio dell’Irap

PRIORITÀ I veri obiettivi restano il federalismo fiscale e il rilancio delle infrastrutture

MilanoCome ogni conclave, anche quello che ieri ha visto riuniti a porte chiuse gli amministratori locali della Lega ha avuto le sue brave fumate: unanimemente bianca per quanto riguarda la stima nei confronti del ministro dell’Economia Giulio Tremonti; grigia di perplessità sulla proposta berlusconiana di abolizione dell’Irap; e infine rigorosamente nera sulla questione della costruzione di nuove moschee.
La prima convention di sindaci, consiglieri e assessori del Carroccio, tenutasi ieri a Bruzzano, è stata una prova di maturità per la Lega Nord, tra le cui priorità - come emerge dalla platea - non rientra l’abolizione d’emblée dell’Imposta regionale sulle attività produttive.
«Siamo qui soprattutto per far sentire il nostro grido di dolore - spiega il sindaco di Varese Attilio Fontana - per le difficoltà che ci crea il rispetto del patto di stabilità e per la carenza di risorse che arrivano alle amministrazioni locali». E in quest’ottica l’ipotesi di un taglio dell’Irap diventa preoccupante. «Tremonti ha ragione - commenta un altro “quadro” lumbàrd -: l’eliminazione di quella tassa non è nel programma di governo. Per trovare le risorse si dovrebbero tagliare i fondi al territorio. No, l’abolizione dell’Irap resterà lettera morta o sarà posticipata».
Insomma, il malumore della base attiva della Lega si fa sentire. Ma nelle parole dei big, come dimostrano le dichiarazioni da Mantova del ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, c’è prudenza: «Non ha senso parlare di tagli drastici dall’oggi al domani».
In soldoni, dal Carroccio non arriva un niet secco, ma un richiamo alla cautela. E comunque, prima viene il federalismo fiscale. Ogni altra manovra rischia di minare il percorso di quella che in via Bellerio considerano «la» riforma. Della quale Giulio Tremonti, che antepone il rigore dei conti alle tentazioni di tagli di imposte, diventa così il «garante».
D’altronde, i cavalli di battaglia sono altri: infrastrutture (in primis il destino di Malpensa) e sicurezza: «Da questo punto di vista - chiarisce Fontana - ci siamo confrontati e abbiamo notato che grazie ai provvedimenti del Viminale la situazione migliora». Rimane invece aperta la questione relativa alla costruzione di nuove moschee, sulla quale - come annuncia Cota - la Lega ha preparato una proposta di legge. È il deputato valsesiano Gianluca Buonanno a riassumere l’atteggiamento del Carroccio: «L’attentato di Milano non può lasciare tiepidi.

Se ci saranno tentennamenti sulla legge che regola la costruzione di nuove moschee, passeremo ad azioni più decise. Lo sa che dopo il mio intervento in tv sulla questione del fondamentalismo ho ricevuto tre minacce di morte? Altro che tiepidi...».

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