Rubrica Cucù

Le crociere nell’età dell’oro

Era bello andar per mare con i transa­t­lantici. Ci fu un’epoca,fino agli anni Settanta, che vedeva nella crociera la Vacanza Per­­fetta, il Lusso, l’Eleganza, l’Abbondanza e la signorile padronanza di un elemen­to della natura così bizzoso come il ma­re

Le crociere nell’età dell’oro

Era bello andar per mare con i transa­t­lantici.

Ci fu un’epoca,fino agli anni Settanta, che vedeva nella crociera la Vacanza Per­­fetta, il Lusso,l’Eleganza,l’Abbondanza e la signorile padronanza di un elemen­to della natura così bizzoso come il ma­re. Con la nave raggiungevi la natura sen­za rinunciare alla civiltà, anzi te la porta­vi appresso come il guscio gigantesco di una tartaruga.
Arrivavi con la tua città mobile nel mondo, sfioravi fiordi e isole, vedevi il
selvaggio dal rassicurante ponte mentre ti servivano un drink.Squali all’orizzon­te, onde maestose che sfiguravano di fronte al transatlantico e tu dall’alto del­la nave, spettatore incolume di ambedue.

Poi ogni tanto una tragedia che non in­crinava il mito ma quasi lo alimentava. Vedi il Titanic. Il mondo ti aspettava a ter­ra e tu scendevi leggero, senza bagagli, lo annusavi, e poi risalivi, e la sera non ave­vi tempo per riposarti dell’escursione, tra cene, balli e giochi, dolce vita e stru­scio sui ponti; una festa continua inter­rotta dalla visita per turismo bignami. Una vacanza piena e ricca.

Poi decadde, e le contesse- agenzie di rating del bon ton - si rifugiarono negli yacht privati, declassando la crociera al rango di sciampiste e salumieri, com­messe in gita premio e sposi dall’unico viaggio della vita. Ma la crociera con fic­tion democratica va a gonfie vele. Ora la carcassa del sogno ce l’ho dirimpetto a Talamone, che è di fronte al Giglio. Sco­glio batte fiction, Natura batte Tecnica uno a zero, con autogol umano. Anche qui la tecnica, da sola, non salva..

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