Crocifisso, un altro rinvio

Michela Giachetta

La Santissima Vergine con il Bambin Gesù sì, ma il crocifisso no. O meglio non ancora. Nell’aula Giulio Cesare, sede del consiglio comunale, il crocifisso non c’è. E ieri è stata rimandata per la quarta volta la mozione presentata da An, Forza Italia e alcuni esponenti di Udeur e Margherita con cui si chiedeva di autorizzarne, invece, la presenza. «La nostra non è una guerra santa - dichiara Ettore Germini (Fi), primo firmatario della mozione - ma una questione di valori e di rispetto. I valori a cui si fa riferimento sono quelli contenuti nella sentenza emanata dai giudici del Consiglio di Stato - continua Germini - i quali hanno dichiarato che il crocifisso è simbolo universale di valori che esprimono comprensione, tolleranza e rispetto reciproco. Gli stessi che delineano la laicità dell’attuale ordinamento dello Stato». È una storia che nasce più di anno fa, quella del crocifisso in aula. «Allora l’avevo appeso nella sede del consiglio - aggiunge l’esponente azzurro -, ma sono stato obbligato a toglierlo dal presidente, il quale mi ha promesso che, in cambio della rimozione in Aula, l’avrebbe appeso nel suo ufficio. Cosa che penso abbia fatto. Perché no, in aula, quindi?». Germini ha sollevato, durante la discussione che si è accesa relativa all’ulteriore rinvio della mozione, alcune considerazioni relative all’opportunità o meno della presenza in aula. In particolare, ha rilevato che «il sindaco ogni anno espone nell’anticamera dei suoi uffici il presepe, altro importante simbolo della cultura cristiana». Ancora: «Che il crocifisso è un simbolo che può assumere più significati, in primis per il luogo in cui è esposto. Infatti, in un luogo di culto avrà significato religioso, in una sede non religiosa (qual è l’aula Giulio Cesare), invece, rappresenta in sé e per sé, in modo immediatamente percepibile e intuibile, valori civilmente rilevanti anche per i non credenti, inducendo al rispetto». Nella mozione non discussa è stato anche sottolineato come «da sempre, nell’aula Giulio Cesare, sia presente il quadro raffigurante la santissima vergine con Bambin Gesù. Non si capisce dunque come il simbolo del crocifisso e quindi della cristianità possa essere considerato fuori luogo». Non se ne è arrivato a discuterne del merito.

«Ho minacciato di incatenarmi in aula lunedì - ha continuato Germini - se non fosse stata inserita nell’ordine dei lavori. «Solo allora il presidente ha promesso che verrà inserita dopo la discussione che si terrà la prossima settimana sul piano regolatore». Se ne riparlerà, quindi, fra quindici giorni. Forse.

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