Crolla il muro di gomma

Assolti. Ma quanti dei nostri lettori sanno che l’aereo di Ustica esplose e si inabissò per una bomba a bordo? Pochissimi, perché la disinformazione ha lavorato senza tregua, sicché in ogni bar e tram cittadino tutti vi parleranno del missile che non è mai esistito. I missili che esistono davvero distruggono gli aerei esplodendogli a breve distanza disintegrandoli con un diluvio di schegge. Invece, l’aereo di Ustica è stato ripescato in pochi pezzi nei precisi luoghi in cui il calcolo matematico dell’esplosione diceva che fossero.
Niente cattivi americani, dunque: nessuna demenziale battaglia aerea ma soltanto un delitto di strage che nessuno ha mai indagato e tanto meno punito. In Italia qualsiasi massacro deve essere sempre ricondotto alle due uniche forme consentite dalla disinformazione di sinistra: il crimine americano (con l’immancabile coinvolgimento degli israeliani) o una stravagante strage fascista come quella di Bologna per la quale i giudici hanno rinunciato a spiegare per quale motivo i fascisti nel 1980 volessero macellare i passeggeri che aspettavano il treno. Ma guai a chi si azzarda a dubitare della disinformazione: lo attendono l’infamia e l’intimidazione.
Lo so ben io che ho scritto l’unico e solo libro sulla strage di Ustica in cui raccontavo una verità già sotto gli occhi di tutti e che nessuno vedeva. E lo sanno i militari dell’aeronautica crocefissi e distrutti nella carriera e nell’immagine da un manipolo di manipolatori, giornalisti in carriera e parenti delle vittime che - come quelle di Bologna o del treno 904 - non hanno e non avranno giustizia. Gli innocenti ieri sono stati definitivamente assolti. E questo è bene. Ma i colpevoli se la ridono nei loro Paesi, e questa è un’infamia.
Gli innocenti sono stati assolti senza che della loro innocenza mai si occupassero i telegiornali, e oggi il «partito del missile» insulta e si straccia le vesti perché l’amato teorema che aveva al centro gli americani (o gli israeliani, o i fascisti) è stato un trucco di scena durato un quarto di secolo. Io andai ad assistere alcuni anni fa nel quasi deserto salone del Cnr di piazza Aldo Moro in Roma ad una lezione su Ustica del fisico aeronautico Taylor, lo stesso scienziato che permise di risolvere il disastro di Lockerbie, un’Ustica inglese, per il quale grazie alla sua inchiesta fu inchiodato il governo libico che ha accettato di pagare i danni alle vittime, così come fece per un aereo francese fatto esplodere in volo sul deserto del Ciad.
Noi non sappiamo (ma ci piacerebbe sapere) se la Libia fu colpevole anche per Ustica, ma sappiamo che nessuno ha indagato su quella bomba, sugli esecutori e i mandanti di una strage nata all'aeroporto di Bologna un mese prima dell’altra strage di Bologna. La pista sembra inconfondibilmente medio orientale, i precedenti portano solo in quella direzione, ma da noi il copione obbligatorio ordina tassativamente di accusare di ogni crimine insoluto soltanto gli americani, se possibile gli israeliani, alla peggio i fascisti anche dopo la loro estinzione. Taylor parlò dunque davanti a un’aula con pochi specialisti fra cui chi scrive: esaminò l’aereo di Ustica (recuperato e ricomposto) fibra per fibra, centimetro per centimetro e dimostrò al di là di qualsiasi dubbio l'esplosione premeditata della bomba. Come perito in tribunale era stato fatto cacciare dal partito del missile, una delle lobby più minacciose d’Italia.

Gli appartenenti a questa lobby hanno sempre rifiutato il confronto aperto, pubblico, alla pari, con chi si è battuto per la verità riconosciuta finalmente dal tribunale. Ma hanno costantemente insultato e insultano chi osa mettere in crisi la loro menzogna. Sia dunque vergogna su di loro, se sanno arrossire.
p.guzzanti@mclink.it

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