Crolla il rapporto deficit-Pil: 1,3% Ma la pressione fiscale sale al 43,7

Roma. Il rapporto tra deficit e pil, nei primi 9 mesi dell’anno scorso, si è attestato all’1,3%. Un ribasso del 2,7% rispetto al 4% fatto segnare nello stesso periodo del 2006. Secondo l’Istat si tratta del miglior risultato dal 1999. «Nell’interpretare i dati tra il 2007 e il 2006 - spiega l’Istat - si deve comunque tener conto che nel terzo trimestre 2006 erano stati contabilizzati, tra le altre uscite in conto capitale, i circa sedici miliardi di euro di rimborsi per la detraibilità dell’Iva dopo la sentenza della Corte di giustizia europea».
In ogni caso «il risultato cumulato nei primi nove mesi dalle amministrazioni pubbliche - spiegano dall’Istituto - è il più basso dal 1999» nella serie dell’istituto che parte dal primo trimestre del 1996. Per quanto riguarda il terzo trimestre l’indebitamento netto è stato dello 0,5% rispetto al 6,2% del corrispondente trimestre 2006. Sono anche cresciute le entrate totali (+7,2%) aumentando l’incidenza sul prodotto interno lordo dell’1%.
In pratica, l’Istat certifica che nel terzo trimestre del 2007 la pressione fiscale sui lavoratori è passata dal 42,7% al 43,7%.

Sono aumentate anche le entrate correnti (+7%), trascinate dalla crescita delle imposte dirette (+13%), delle imposte indirette (+4%), dei contributi sociali (+5,8%) e delle altre entrate correnti (+2,1%). Una parte dell’extragettito fiscale è stata dirottata ad abbassare il rapporto deficit/pil, e questo spiega perché il dato è così basso.

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