Napoli - Il Popolo della libertà ha fatto piazza pulita delle tre province campane. E l’ha fatto al primo turno, con distacchi ampi sui rivali del centrosinistra. Un evento epocale per i campani. Ma, soprattutto, per la prima volta nella sua storia, il centrodestra ha «catturato» la Provincia più importante: Napoli. Il candidato del Pdl, Luigi Cesaro, forzista della prima ora e parlamentare, ha letteralmente stracciato un nome di prestigio della sinistra italiana: Luigi Nicolais, docente universitario, veltroniano di ferro, ex assessore regionale di Antonio Bassolino ed ex ministro nel governo D’Alema. Fin dalle prime schede spogliate è apparso chiaro che l’onorevole Cesaro avrebbe vinto. Anzi, stravinto. Quindici anni dopo i successi del centrosinistra (nell’era post Tangentopoli) il Pdl si aggiudica maggioranze bulgare. Risultato: ribaltone clamoroso; gli azzurri in nottata sfioravano il 60% dei voti a Napoli, e andavano ben oltre il 50 nelle altre due province, di Avellino e Salerno, sui rivali del Pd.
Per tre legislature, la Provincia di Napoli, era stata un feudo del centrosinistra e dell’Ulivo. Anzi, a dire il vero, in particolar modo era stata la roccaforte dei Verdi di Alfonso Pecoraro Scanio: tre presidenti su tre in 15 anni. A considerare dallo stato delle strade della provincia napoletana e delle scuole che ricadono nelle sue competenze, questi presidenti e i loro assessori, hanno lasciato il nulla dietro le loro spalle.
Adesso la provincia napoletana ha voltato pagina. Cesaro per prima cosa ha assicurato che manterrà la promessa di reclutare il rivale come assessore della sua giunta: «Chiederò al professor Nicolais di guidare l’assessorato all’Innovazione. Sarebbe un salto di qualità per la mia Provincia», ha confermato a caldo il neoeletto presidente. Cesaro ha poi spiegato le ragioni del successo: «Abbiamo ottenuto questo risultato straordinario, grazie al lavoro di Berlusconi venuto a Napoli nei momenti più difficili. Per un anno intero è stato qui per risolvere in prima persona il problema rifiuti».
Hanno vinto anche i candidati del Pdl nelle province di Salerno ed Avellino. A Salerno l’ha spuntata un ex ufficiale dei carabinieri, Edmondo Cirielli, poi passato alla politica, divenendo prima consigliere regionale nelle file di An e successivamente parlamentare e presidente della Commissione difesa della Camera. Ad Avellino, storica roccaforte di Ciriaco De Mita, ha trionfato il senatore Cosimo Sibilia, ex consigliere regionale campano, grazie anche all’alleanza stretta con l’ex presidente della ex Dc ed ex presidente del Consiglio.
Forbice apertissima da subito tra Cesaro e Nicolais, mai meno di venti punti di differenza tra il parlamentare del Pdl e l’esponente del Pd. Se Cesaro ha vinto con l’appoggio dell’Udc di Pier Ferdinando Casini, che in Campania ha stretto un patto di alleanza elettorale con il Pdl, Nicolais, ha potuto godere invece dell’appoggio dell’Italia dei valori. Ma, nonostante l’ascesa dei dipietristi, non è bastato per fermare l’annunciata vittoria di Cesaro.
È felice Sibilia, che invita a «non sottovalutare la vittoria in Irpinia, un feudo del centrosinistra: un po' come se avessimo vinto a Bologna o a Firenze».
Esaltato per la stoica vittoria, un elettore invece pensa già al futuro: «Adesso alla conquista della Regione e delle città. A cominciare da Napoli. È finita l’epoca del malgoverno della sinistra».carminespadafora@libero.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.