Crollo di Afragola parla la piccola Imma: "Ho pensato a mamma e papà"

La bimba di 10 anni unica sopravvissuta al crollo della palazzina di Afragola, dal lettino dell'ospedale Santobono di Napoli dove é ricoverata da ieri, rievoca quelle terribili ore trascorse sotto le macerie. "Oggi non è un bel giorno anche se è tutto passato"

Crollo di Afragola parla 
la piccola Imma: "Ho 
pensato a mamma e papà"

Napoli - "Ho pensato a mamma e papà. E anche a mio fratello gemello. Con lui stiamo insieme, giochiamo e qualche volta litighiamo pure". Così la piccola Imma, la bimba di 10 anni unica sopravvissuta al crollo della palazzina di Afragola, dal lettino dell'ospedale Santobono di Napoli dove é ricoverata da ieri, rievoca quelle terribili ore trascorse sotto le macerie. "Oggi non è un bel giorno - ha aggiunto - anche se è tutto passato".

La bimba ancora non sa che la nonna, con la quale viveva nell'appartamento caduto al suolo, è morta nel crollo. Ma forse comincia a realizzare e aggiunge: "Non sono contenta di come è andata a finire". Imma, ancora sotto choc per quello che le è capitato, parla dal lettino del reparto di Chirurgia dell'ospedale Santobono di Napoli. Non ha molta voglia di ricordare quanto le è successo, e ha l'aria triste mentre cerca di ingannare il tempo e di distrarsi giocando con il suo Nintendo.

Le sue condizioni fisiche sono tuttavia buone: in questi giorni particolarmente difficili, inoltre, sarà assistita anche da una equipe di psicologi del Santobono. Accanto a lei, stamattina, ci sono la sorella e la mamma. Col fratello gemello, al quale è molto legata, si è vista ieri sera. E proprio al fratello Raffaele è legato un racconto della madre della piccola. "Lui, al contrario di Imma - ha raccontato - dorme con me". La bambina, infatti, era solita dormire a casa della nonna. "la notte di venerdì Raffaele era particolarmente irrequieto, mi ha svegliato. Poi ieri quando avevamo perso la speranza di rivedere Imma mi ha detto di non preoccuparmi e che sentiva la voce della sorella che mi chiamava e che diceva che stava bene".

"Ho pensato che potevo morire", ha detto poi ai microfoni di Mediaset. "Non potevo respirare mi sentivo mancare l'aria e non mi potevo muovere. Poi mi hanno trovata, hanno fatto un buco per farmi respirare e mi hanno detto di non avere paura. Io ho detto che volevo un gelato alla nocciola". 

Imma potrebbe essere dimessa dall'ospedale prima di Ferragosto. Questo quanto riferito dal vice direttore sanitario dell'ospedale pediatrico Eduardo Ruotolo. "Le condizioni della bambina - ha affermato Ruotolo - sono in continuo miglioramento e ci fanno sperare di poterla dimettere prima di Ferragosto". Si potrebbe ridurre dunque la permanenza di Imma nella stanza del reparto di chirurgia in cui é ricoverata da ieri in seguito al crollo della palazzina ad Afragola in cui viveva con la nonna. "Da tenere sotto controllo - ha aggiunto il vice direttore sanitario del Santobono - è il trauma addominale, ma al momento gli esami danno esito negativo". La bambina per tutta la giornata di oggi è stata circondata dall'affetto di familiari e amici. Nella stanza con lei insieme al papà Stefano, alla sorella Anna e al fratello gemello Raffaele anche alcuni amici di scuola. La famiglia ha chiesto riservatezza cosicché la bambina possa riprendersi senza ulteriori traumi. 

Da qualche giorno il cancello della palazzina crollata in via Calvanese ad Afragola non chiudeva bene. Un segnale premonitore di un possibile cedimento delle strutture. Lo raccontano alcuni vicini e lo confermano alcuni tecnici al lavoro per eseguire la demolizione di due palazzine adiacenti disposta ad horas dal Comune. La palazzina - come mostrano spezzoni di travi e di pilastri che affiorano dalle macerie era stata costruita dice il geometra dell'ufficio tecnico comunale Antonio Esposito - con una tecnica degli anni 60-70, utilizzando un "ferro liscio" che non si usa più da decenni. Sotto la palazzina, però non c'era nessuna cavità, e dunque il crollo è dovuto, molto probabilmente, ad un cedimento delle strutture, che sarebbe confermato dalla caduta in avanti della palazzina. L'edificio originario era stato costruito in tufo, come buona parte delle costruzioni di Afragola. Lo conferma il geologo Antonio Boemio, conoscitore delle cavità del Comune dell'entroterra napoletano. Il violento nubifragio di venerdì notte - secondo il geologo - sarebbe stata comunque una concausa del crollo. 

E' lutto cittadino ad Afragola, dove il Comune ha cancellato gli spettacoli dell'estate, che sono stati rinviati a settembre. I funerali delle tre vittimesi svolgeranno nella chiesa di San Giorgio, a pochi metri da via Calvanese dove ha ceduto la palazzina di due piani, a spese dell'ammministrazione comunale appena l'autorità giudiziaria libererà le salme. Ieri al sindaco Vincenzo Nespoli, senatore del Pdl, sono giunte le telefonate del premier Silvio Berlusconi e del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli.

Stamattina il vicesindaco Antonio Pannone si è recato all'ospedale Santobono di Napoli dove è ricoverata la piccola Imma Mauriello, recuperata dalle macerie quindici ore dopo il crollo. Tecnici del comune e geologi stanno lavorando per cercare di risalire alle cause del crollo.

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