Il 23 dicembre dello scorso anno, una donna è stata violentata mentre faceva jogging a Locate di Triulzi, comune alle porte di Milano sud. Era pieno giorno, il primo pomeriggio dell’antivigilia di Natale, quando la donna stava correndo nei pressi di Cascina Nesporedo, lungo i campi che costeggiano la strada che corre tra Locate e San Giuliano Milanese. La vittima di quell'aggressione sessuale è una donna italiana di 40 anni, che venne soccorsa in evidente stato di choc.
A finire in manette è stato un uomo di origine nordafricana di 27 anni, Abdelfatah Ennakach, che ora si trova rinchiuso nel carcere di Opera. Durante l'interrogatorio, l'uomo ha confessato: "Non la conoscevo e sono dispiaciuto per quanto successo". A condurre le indagini sono stati i carabinieri della compagnia di San Donato Milanese su coordinamento della procura di Lodi. Sulla base del racconto della donna e delle testimonianze di alcune persone che hanno assistito la donna subito dopo la violenza, gli uomini dell'Arma hanno ricostruito la dinamica dell'aggressione e della violenza, raccogliendo a carico dell'uomo i necessari e gravi indizi di colpevolezza per il fermo. Quel pomeriggio, la donna venne aggredita alle spalle dall'uomo che, tappandole la bocca, le aveva impedito di chiedere aiuto.
Immobilizzata e neutralizzata, la donna venne quindi trascinata nella vicina boscaglia, lontano da occhi indiscreti, dove venne violentata dal nordafricano. Fu la stessa vittima a chiamare il 112, ancora in stato di choc, appena l'uomo si allontanò. Sul posto intervennero i carabinieri di San Donato Milanese e un'ambulanza, che la trasferì in codice giallo presso l'ospedale Mangiagalli di Milano, punto di riferimento dell'area milanese per i casi di violenza. Il fermo, eseguito martedì scorso, è stato convalidato dal gip di Milano, su richiesta della procura di Milano.
Per mesi è stata una vera caccia all'uomo quella condotta dagli uomini dell'Arma. La donna riuscì, nonostante lo choc, a fornire ai carabinieri un identikit piuttosto accurato dell'uomo, descritto come un 20enne nordafricano alto circa 170 centimetri, con capelli ricci corti sulla nuca e sulle tempie e più lunghi sulla sommità. La vittima riuscì anche a ricordare com'era vestito l'uomo ma le indagini sono state rese difficili dall'assenza di una copertura video della zona. In questi mesi sono state analizzate le telecamere posizionate lungo il percorso fatto dalla donna per raggiungere l'area in cui è stata aggredita, per verificare se l'uomo potesse averla seguita prima di attaccare.
A lui sono arrivati anche dalle testimonianze di alcuni acquirenti di droga che frequentano la zona di Cascina Nesporedo.
Più persone hanno riferito che nel gruppo di spacciatori del posto ce n'era uno che aveva un "atteggiamento sessualmente molesto". Una ha raccontato di aver ricevuto "alcune avances da parte di un soggetto di giovane età, verosimilmente nordafricano, dall'aspetto somigliante a quello descritto dalla persona offesa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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