"Assassino di m...". Spunta una telefonata tra Lovati e Sempio

Un testimone vicino all'ex legale dell'indagato rivela: "Arrabbiato come non l'avevo mai visto". La replica dell'avvocato: "Denuncio"

"Assassino di m...". Spunta una telefonata tra Lovati e Sempio
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La testimonianza fornita da una persona vicina a Massimo Lovati, la quale ha rivelato il contenuto di una presunta telefonata avvenuta tra Andrea Sempio e colui che in quel momento era ancora il suo legale, è diventata virale nelle scorse ore, alimentando il dibattito sul web e sui social media.

Nel corso della puntata di Mattino Cinque il testimone, che per ovvie ragioni è voluto restare anonimo, ha riferito di una conversazione telefonica dai toni accesi che l'avvocato avrebbe avuto con il suo assistito, per ora unico indagato nella nuova inchiesta condotta dalla procura della Repubblica di Pavia per omicidio in concorso di Chiara Poggi. Qualora fosse mai confermato, il contenuto di questo concitato scambio di battute, con riferimento specifico alle parole gridate dal legale di Vigevano dal momento che si tratterebbe di quelle captate dal testimone, sarebbe a dir poco esplosivo.

"Massimo Lovati urlava al telefono assassino di me**a per un quarto d'ora. Ce l'aveva con Andrea Sempio", spiega la persona che ha fornito il suo racconto a Mattino Cinque. "Come lo so? Dopo due giorni è uscita la storia del Dna sotto le unghie di Chiara Poggi", precisa ancora, "era arrabbiato come non l'avevo mai visto in dodici anni". Questa conversazione telefonica sarebbe avvenuta prima dell'estate, in un momento pertanto in cui Lovati era ancora il legale dell'indagato.

Dal canto suo, l'avvocato di Vigevano ha ovviamente respinto tutte le accuse, rispedendole al mittente e minacciando azioni legali nei confronti del presunto testimone. "Non sta né in cielo né in terra una roba del genere. Ho sempre detto che Sempio è innocente", sbotta Lovati. "Questa è una calunnia. Non ho mai telefonato a Sempio per dire una cosa del genere", aggiunge, "figuriamoci se mi metto a dire al mio cliente che è un assassino".

Per quanto concerne l'identità della persona che ha rivelato il contenuto di quella conversazione, Lovati pare proprio avere capito di chi si tratta: "È un pazzo. Se va in Procura a dire una cosa del genere lo denuncio".

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