Graziati ancora una volta gli eco-vandali: è arrivata l'ennesima assoluzione per gli attivisti ambientalisti che negli ultimi anni hanno fatto della disobbedienza civile una forma stabile di protesta. Il Tribunale di Busto Arsizio ha infatti assolto 21 persone legate ai movimenti Ultima Generazione, Scientist Rebellion ed Extinction Rebellion per il blitz messo in atto il 14 febbraio 2023 all’aeroporto di Malpensa, quando venne bloccata la pista riservata ai jet privati.
Il verdetto è arrivato ieri, 17 dicembre. Le contestazioni – danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e imbrattamento – sono cadute quasi del tutto: per i primi due capi d’accusa il giudice ha stabilito che il fatto non sussiste, mentre per l’imbrattamento è stata riconosciuta la particolare tenuità del fatto. L’azione rientrava nella campagna internazionale Make them pay, con cui gli attivisti puntavano il dito contro l’uso dei jet privati da parte dei super ricchi e il loro impatto ambientale.
Per Ultima Generazione si tratta della 57ª assoluzione complessiva, un dato che viene rivendicato come la prova che la protesta, in un Paese definito “ancora democratico”, non possa essere trasformata in reato. Secondo i movimenti, anche le norme introdotte per arginare questo tipo di azioni sarebbero destinate, prima o poi, a essere bocciate sul piano costituzionale.
Intanto, però, la stagione dei processi non si ferma. Già dopodomani, venerdì 19 dicembre, a Milano, 12 attivisti torneranno davanti a un giudice. Alle 12.
30 è fissata l’udienza predibattimentale per una serie di iniziative risalenti al biennio 2022-2023, tra cui l’imbrattamento della Scala nel giorno della Prima e quello della statua di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo. Alla stessa ora, fanno sapere i movimenti, è previsto un presidio di solidarietà davanti al tribunale.