Lady Soumahoro si gioca la carta della revoca dei domiciliari. Ma la Cassazione dice "no"

Respinta dalla suprema corte la richiesta presentata da Liliane Murekatete. L’inchiesta è quella relativa a bancarotta e frode nelle pubbliche forniture per la gestione delle coop dei migranti

Lady Soumahoro si gioca la carta della revoca dei domiciliari. Ma la Cassazione dice "no"
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Anche la Corte di Cassazione ha respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata da Lady Soumahoro, al secondo Liliane Murekatete, moglie del deputato eletto con l’alleanza Verdi-sinistra, finita in custodia cautelare lo scorso ottobre in seguito all’indagine della procura di Latina sulla gestione delle cooperative per l’accoglienza ai migranti.

La difesa di Lady Soumahoro

E’ stato l’avvocato Lorenzo Borrè che assiste Liliane Murekatete a presentare ricorso davanti ai giudici della cassazione. L’inchiesta rispetto alla quale Lady Soumahoro ha chiesto la revoca della misure restrittiva è quella per i reati di autoriciclaggio, bancarotta e frode nelle pubbliche forniture. La difesa aveva chiesto per la propria assistita l’annullamento e in sub ordine la sostituzione della misura cautelare emessa quasi sei mesi fa per l’insussistenza delle esigenze cautelari. Non vi è il rischio di inquinamento delle prove e di recidiva, secondo il legale di Liliane Murekatete.

I giudici della Corte di Cassazione sono di diverso avviso e hanno dunque respinto il ricorso presentato dalla moglie del deputato Aboubakar Soumahoro. Nelle prossime settimane sono attese le motivazioni della sentenza e si comprenderà meglio le ragioni della decisione dei giudici.

I procedimenti in corso

Il procedimento che ha portato ai domiciliari Lady Soumahoro è quello relativo all’inchiesta sulla bancarotta nella gestione delle cooperative Karibu e Aid, che si occupavano di accoglienza dei migranti. Il prossimo 11 giugno è fissata in Tribunale a Latina - davanti al Collegio penale - la prima udienza dell’inchiesta.

Invece tra pochi giorni, il 23 aprile, sempre nel capoluogo pontino, davanti al giudice Simona Sergio è prevista l’udienza per il primo troncone dell’inchiesta sull’evasione fiscale sempre legata alla gestione delle cooperative. In questa udienza è prevista l’audizione di alcuni testimoni.

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