
Un corteo caratterizzato da una «escalation violenta» con le forze dell'ordine come obiettivo. Questa è stata per i giudici la manifestazione dell'11 febbraio 2023 in solidarietà ad Alfredo Cospito, l'anarchico tuttora in carcere al 41 bis. Se ne parla nelle motivazioni delle dieci condanne (un undicesimo imputato è stato assolto) inflitte lo scorso 17 giugno - con pene da un anno e sei mesi a quattro anni e sette mesi - nel processo a carico di alcuni esponenti dell'area anarchica. Le accuse sono, a vario titolo, di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento e travisamento.
Nella sentenza della Decima sezione penale, presieduta dal giudice Antonella Bertoja, si mettono in evidenza le «condotte violente» degli imputati durante il corteo nei confronti delle forze dell'ordine, «con la chiara ed evidente finalità di impedire o comunque ostacolare» la vigilanza sulla manifestazione. La manifestazione era stata anche bloccata «per il progressivo intensificarsi dell'escalation violenta». Quel giorno all'altezza di viale Sabotino alcuni manifestanti del gruppo di testa lanciarono bottiglie e oggetti contro gli agenti, ferendone sei. Alcuni condannati, sottolineano i giudici, devono rispondere di «concorso morale» al reato di resistenza a pubblico ufficiale in base all'orientamento della giurisprudenza che punisce chi assistendo ad una resistenza violenta nei confronti di un pubblico ufficiale messa in atto da chi partecipa a una manifestazione «rafforzi l'altrui azione offensiva o ne aggravi gli effetti mettendo in discussione il corretto operato delle forze dell'ordine». I pm, Leonardo Lesti e Francesca Crupi, avevano chiesto pene dai sei mesi ai sei anni per aver messo in atto «tattiche» di «guerriglia urbana» con «imbrattamenti di banche e negozi», il «danneggiamento di 2 auto Enjoy», il lancio di «bombe carta e petardi» e «l'accensione di fumogeni per permettere il travisamento di altri soggetti».
Nella serata di martedì poi, in corso Buenos Aires, durante un corteo pro Pal con circa 4mila persone ci sono stati scontri e cariche di polizia e carabinieri. Denuncia Massimiliano Pirola, segretario provinciale del sindacato di polizia Sap: i fatti di martedì, «caratterizzati da attacchi indiscriminati alle forze dell'ordine, richiedono una reazione ferma e senza ambiguità. Eventi come questi non sono manifestazioni del dissenso: sono atti di violenza che mirano a colpire chi quotidianamente tutela la sicurezza dei cittadini».
Così il deputato di Fdi, Riccardo De Corato: «I sostenitori di Gaza e pro-Pal/Hamas, di cui una grandissima parte sono attivisti dei centri sociali, con la scusa di questi cortei non perdono occasione per occupare le piazze della città con urla, insulti e anche cariche e bastonate contro la polizia».