
A Napoli il taxi si prende a fiducia. Sembra una frase dettata dal solito stereotipo, ma in realtà a suggerirlo è la cronaca di questa caldissima estate. Ieri, infatti, la Guardia di Finanza durante una serie di controlli ha pescato, nei pressi delle stazioni, dell’aeroporto di Capodichino e dei porti un gruppetto di tassisti abusivi, alcuni estremamente abusivi: così tanto da non aver nemmeno la patente.
Sembra uno scherzo, ma su 15 esercenti multati, il 40 per cento (sei tassisti) erano del tutto privi di autorizzazione. Per loro è scattata, oltre alla quota della sanzione da 73mila euro complessivi, anche il sequestro del mezzo. Il dettaglio inquietante, come detto, è soprattutto la falla nella sicurezza dei malcapitati clienti: due dei sei abusivi, infatti, non avevano la patente (e i due mezzi sono ora in fermo amministrativo), altre auto bianche non erano in regola con la revisione.
Il bello è che proprio gli abusivi totali identificati e appiedati ieri erano quelli che potevano contare sulle auto più lussuose: Suv e ammiraglie di grossa cilindrata, per attirare turisti stranieri e spennarli sui tragitti più richiesti: quelli verso il centro città, verso Sorrento o verso la Costiera Amalfitana. Il prezzo, infatti, era naturalmente arrangiato in barba alle regole, con una trattativa improvvisata tra tariffari invisibili e tassametri occultati o inesistenti.
Il prezzo? “A fiducia”, appunto. Nessun tariffario visibile, nessun tassametro attivo. Solo una trattativa improvvisata con lo spaesato cliente, con cifre “a forfait” proposte magari direttamente a bordo. Eppure la normativa prevede sanzioni precise per chi non espone le tariffe: da 86 a 338 euro. Alla quinta violazione, peraltro, può persino scattare la sospensione della licenza. Un deterrente serio, in apparenza, almeno per chi la licenza da tassista ce l’ha.
Non un gran problema, a dirla tutta, per chi invece non l’ha mai avuta. Un problema serissimo invece per il povero turista, salito fiducioso su un’auto elegante e diretto a Pompei o Positano, senza sapere che sta viaggiando con un autista senza tesserino, senza revisione, senza patente. Senza tante cose, ma magari con qualche grammo di droga.
Sì, perché se uno dei due “spatentati” s’era visto ritirare il documento perché recidivo proprio nell’esercizio abusivo della professione, il secondo invece era stato trovato in possesso di stupefacenti a un controllo di polizia. Un dettaglio, però, che non ne aveva fermato la carriera da tassista fai da te.