"Incapace di intendere e di volere". E il giudice assolve lo straniero che accoltellò la clochard

Un trentatreenne straniero è stato assolto dall'accusa di tentato omicidio, dopo aver accoltellato una clochard a Bologna. Secondo la perizia psichiatrica, al momento dell'aggressione l'uomo era incapace di intendere e di volere

"Incapace di intendere e di volere". E il giudice assolve lo straniero che accoltellò la clochard
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Era stato arrestato per aver aggredito una clochard di 52 anni, accoltellandola a più riprese. Il giudice per l'udienza preliminare lo ha però assolto dall'accusa di tentato omicidio sulla base dell'esito della perizia psichiatrica, in quanto al momento dell'aggressione non sarebbe stato capace di intendere e di volere. Protagonista della vicenda che arriva da Bologna è un uomo di 33 anni originario della Moldavia e residente a Foggia, per un procedimento chiusosi con la sua assoluzione. Anche se, stando a quel che riporta oggi il quotidiano Il Resto del Carlino, il gup ne ha comunque riconosciuto la pericolosità sociale. Si chiude così una storia risalente allo scorso novembre, quando si concretizzò l'accoltellamento. La vittima stava dormendo per strada, in via Amendola, quando il trentatreenne straniero l'aveva presa di mira. Quest'ultimo le si sarebbe infatti avvicinato e le avrebbe rifilato una serie di coltellate, ferendola.

"Mi ero addormentata da poco, quando sono stata svegliata dalle coltellate in testa e in faccia - aveva raccontato la cinquantaduenne agli inquirenti, nei giorni successivi all'episodio - ero sotto le coperte e avevo solo il volto scoperto. Ho urlato, per il dolore e per lo choc. L'ho pregato di smettere, ma lui si è avventato ancora contro di me cercando di colpirmi al collo. Ho sollevato così le braccia per difendermi, evitando che mi tagliasse la gola". La tragedia sarebbe stata quindi evitata grazie alla prontezza di riflessi della vittima, che sarebbe poi riuscita a fuggire e a dirigersi verso la stazione ferroviaria, mettendo al corrente la polizia di quel che aveva appena subìto. Per lei si rese necessario il ricovero precauzionale all'Ospedale Maggiore, a causa delle ferite da taglio che aveva riportato. Ad individuare il principale indiziato furono i carabinieri: il cittadino straniero aveva ancora tracce di sangue su mani e vestiti e già allora ammise le proprie responsabilità, secondo quanto riportato da BolognaToday.

I militari dell'Arma trovarono poi un coltello dalla lama spezzata ed insaguinata e il giaciglio della clochard intriso di sangue: elementi che portarono all'arresto dell'uomo. La procura di Bologna aveva chiesto ed ottenuto una perizia psichiatrica in incidente probatorio, per sciogliere il nodo circa un possibile vizio di mente. Gli esiti dell'esame avevano quindi riscontrato nell'aggressore "una totale incapacità di intendere e di volere", al momento dei fatti.

E su queste basi, il giudice ne ha disposto l'assoluzione: il trentatrenne straniero è stato trasferito in una comunità riabilitativa assistenziale psichiatrica in provincia di Foggia, in attesa di essere spostato nella Rems nella quale dovrà a quanto pare trascorrere i prossimi quattro anni.

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