
L'incidente probatorio per il delitto di Chiara Poggi è appena iniziato ma sono già emersi alcuni dettagli che potrebbero potenzialmente cambiare, almeno in parte, le dinamiche dell'omicidio di Garlasco. La procura sembra orientata a ipotizzare la presenza di più di una persona sulla scena del crimine, e questo lo si evince anche dall'iscrizione di Andrea Sempio nel registro degli indagati per omicidio in concorso. Ma a questa conclusione non si arriva oggi per la prima volta, perché il quotidiano il Giorno ha intervistato Francesco Maria Avato, che per anni è stato direttore di Medicina legale dell’Università di Ferrara. È considerato uno dei massimi esperti di medicina legale in Italia e 18 anni fa è stato nominato dai legali di Alberto Stasi e quell'incarico ha prodotto una relazione di 144 pagine.
"Chi scrive ritiene, sulla base dei rilievi e del peso della ragazza, che il trasporto del corpo richiedesse l’attività di almeno due persone. È da supporre che una persona sostenesse gli arti inferiori e un’altra provvedesse a sollevare il tronco", si legge in quel documento. Ma, spiega nell'intervista, "non venni ascoltato. E ora la procura sembra darci ragione. Si ipotizza la presenza di più persone. L’avevo detto tanti anni fa". A Pavia, prosegue il medico, "c'era la dinamica di una gara. I nostri risultati non sono stati apprezzati, abbiamo giocato di rimessa. Eppure fummo i primi ad indicare l’ora del decesso in base ad un’indagine delicata, articolata".
Avato ha spiegato che i carabinieri sono entrati 8 volte nella vitta di casa Poggi, "erano più numerose le loro impronte di quelle delle persone che abitavano nella villetta". Sulla riapertura del caso e su sviluppi importanti, visti gli anni che sono passati, Avato oggi si mostra scettico: "Prove mai esaminate, prove che si sono deteriorate. Questo è Garlasco. E non è certo colpa nostra".
I primi giorni di luglio si proseguire con l'incidente probatorio e potrebbero arrivare i primi risultati dei test eseguiti sulle impronte e sui resti ritrovati nella spazzatura, tra i quali un capello di 3 cm che non era mai stati individuato. Non si può ancora sapere quali risultati emergeranno e se potrebbero essere utili all'indagine. Ma la procura di Pavia guidata da Fabio Napoleone vuole eliminare ogni dubbio.