Cronaca giudiziaria

Morte di Libero De Rienzo: otto anni al pusher gambiano

Il giudice monocratico di Roma non ha riconosciuto il reato di morte come conseguenza di altro reato

Morte di Libero De Rienzo: otto anni al pusher gambiano

Mustafa Minte Lamin, lo spacciatore di nazionalità gambiana accusato di aver ceduto a Libero De Rienzo la dose di eroina che ne provocò il decesso a causa di un'overdose, è stato condannato a 8 anni di reclusione. Come noto, il corpo senza vita dell'attore fu rinvenuto il 15 luglio del 2021 all'interno della sua abitazione sita in zona Madonna del Riposo, nel quartiere Aurelio, a Roma. L'autopsia determinò un "arresto cardiorespiratorio per intossicazione acuta e mortale da metaboliti di eroina".

Il processo

Il pubblico ministero Francesco Minisci aveva inizialmente richiesto per l'imputato una condanna a 13 anni di reclusione, con una valutazione di 4 anni per la morte come conseguenza di altro reato e di ulteriori 9 anni per detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Oltre all'attore Libero De Rienzo, peraltro, il pusher 33enne era accusato di aver spacciato droga ad altre cinque persone.

"Il 14 luglio Mustafa Minte Lamin ha ceduto l'eroina a Libero De Rienzo", ha spiegato il pm nel corso della requisitoria durante la quale è riuscito a ricostruire tutti i contatti tra l'attore e il pusher, compreso l'ultimo incontro, avvalendosi dei tabulati telefonici."Vi è inoppugnabile riscontro della cessione alla luce della droga trovata a casa". La richiesta di imputazione per il reato di morte come conseguenza di altro reato è stata sostenuta dal pubblico ministero alla luce della connessione tra la cessione della sostanza stupefacente e il decesso dell'attore.

"La cessione di droga del 14 luglio 2021 è solo l'ultima di una serie di cessioni passate", ha proseguito Francesco Minisci, sottolineando il fatto che "Lamin conosceva da prima l'indirizzo di De Rienzo" e che "abbia ceduto eroina tossica e impura che ha causato l'evento morte. Libero De Rienzo era sano ed è morto a causa della droga assunta".

La sentenza

Nonostante le valutazioni del pubblico ministero, il giudice monocratico di Roma ha deciso di non riconoscere l'imputazione per il reato di morte come conseguenza di altro reato.

Mustafa Minte Lamin è stato quindi assolto da questa accusa, ma non da quella relativa alla cessione di droga, per la quale è stata determinata una condanna a 8 anni di reclusione.

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