
Il Dna di "ignoto 3" trovato nella garza utilizzata per fare il tampone orale di Chiara Poggi non è più ignoto, perché è stato appurato che appartiene a uno dei cadaveri analizzati in un momento temporale prossimo a quello della vittima di Garlasco. Questo toglie un elemento dall'incidente probatorio ma non modifica il contesto in cui si stanno svolgendo le indagini. Per i legali di Stasi è uno "di questi gravissimi fatti" che "compromettono in radice le valutazioni svolte nel processo a carico di Stasi e sono già di per sé idonei ad ottenere una revisione della sua condanna".
La natura di quel Dna, aggiungono gli avvocati, "andava verificato con estrema attenzione e anzitutto andava esclusa la contaminazione con tutti i confronti possibili". Il lavoro della procura è andato in quest direzione e, proseguono gli avvocati, "a prescindere dalle ulteriori iniziative che si valuteranno di assumere, dimostra, ancora una volta, la totale inaffidabilità degli accertamenti svolti nel 2007, che si somma a tutti gli ulteriori errori commessi ed emersi negli ultimi mesi". Quindi, ha lanciato una stilettata: "Chi accoglie con favore la contaminazione, dimentica che questi gravissimi fatti compromettono in radice le valutazioni svolte nel processo a carico di Stasi e sono già di per sé idonei ad ottenere una revisione della sua condanna".
Anche il dibattito pubblico procede e gli avvocati continuano a presentarsi in tv, come è accaduto ieri nella trasmissione Filorosso, durante la quale sono stati ospiti i legali di Andrea Sempio, Angela Taccia e Massimo Lovati, e uno degli avvocati di Alberto Stasi, Antonio De Rensis. Nel corso della trasmissione è stato mandato in onda anche il contributo di un medico legale, Vittorio Fineschi, ordinario di medicina legale alla Sapienza di Roma, che ha fornito spunti interessanti per discutere ancora del caso.
"Forse il medico legale stringe troppo il momento senza però il peso preciso, forse è una stima stretta. A seconda del peso c'è una dispersione di calore, va tenuto conto di un dato fondamentale, ma pochissimi istituti dove si fanno autopsia forensi hanno una bilancia cadaverica. Cosa cambiava se il peso fosse stato diverso? L'orario poteva variare anche di un'ora, un'ora e mezzo", ha spiegato il professore Fineschi. "Non ditemi che è l'ennesimo errore il fatto che non si sia pesato il corpo approssimando il peso. Sono stufo di sentire parlare di questi innumerevoli errori, c'è una persona da dieci anni in galera", ha sbottato l'avvocato di Stasi, riferendosi a una catena di errori e di mancanze che sono state compiute nel corso delle indagini.
L'avvocato, rispondendo indirettamente ad alcune dichiarazioni del collega Lovati, ha aggiunto che l'indagine "non è fuffa, non è finta, svelerà diverse cose". Qualcuno, ha proseguito, "invoca l'oscurantismo medievale e il silenzio, non bisogna avere paura di approfondire".
Quindi, agganciandosi all'intervista della mamma di Sempio, che per delicatezza e rispetto non ha commentato, ha spiegato che quando l'indagine sarà completata, la madre del suo assistito "avrà molte cose da dire, al momento opportuno. L'indagine non è fuffa, non è finta, non si basa su alchimie, sulla scena del crimine c'erano più persone, lo ribadisco".