
La procura di Brescia sta lavorando nel silenzio sul fascicolo aperto per corruzione in atti giudiziari che si inserisce nel più ampio caso di Garlasco e dell'omicidio di Chiara Poggi. Secondo la procura di Brescia che ha iscritto il procuratore Mario Venditti nel registro degli indagati, l'ex pm della procura di Pavia avrebbe chiesto, in cambio di tangenti, l'archiviazione (poi decisa dal giudice preliminare) del fascicolo aperto contro Andrea Sempio per omicidio nel caso di Garlasco. Tuttavia, come riferisce il quotidiano La Verità, ci sarebbe un altro procedimento sul quale lavora la procura di Brescia, che al momento si muove sottotraccia, che sarebbe partito dai racconti dei carabinieri che lavoravano alla procura di Pavia quando c'era Venditti.
Carlo Primo Boiocchi è un imprenditore che, dopo l'accusa di induzione a dare o a promettere utilità, ha deciso di collaborare con gli investigatori. Attorno a lui ruota parte dell'inchiesta Clean 2 della procura di Pavia guidata dal procuratore Fabio Napoleone. Ecco alcune delle sue dichiarazioni, messe a verbale alla fine del 2024. "Scoppetta mi diceva che era solito fare da tramite, consegnando dei 'pizzini' da Venditti a Ciocca (ex europarlamentare, ndr) e viceversa", le parole di Boiocchi. "Utilizzava questa espressione: 'Vado a prendere o a portare le ricette'. Gli chiesi che cosa volesse dire: mi rispose che si trattava di comunicazioni che intercorrevano tra Ciocca e Venditti e che lui consegnava per conto di entrambi, perché Venditti si fidava di lui". Boiocchi ha anche menzionato una donna, Cornelia Brundusa detta Brenda, che è stata intervistata da La Verità, alla quale ha detto che gli inquirenti le hanno domandato se Venditti informasse Ciocca sull’attività della procura ma lei ha spiegato "di non avere mai sentito niente, anche perché il dottore non parlava mai di queste cose". I pranzi a cui ha partecipato Brenda in un ristorante di Pavia, nel suo racconto, avevano per cercare di riavvicinare Ciocca con una sua ex fidanzata.
"Alla pm ho detto: 'Guardi che io Venditti lo considero il padre che non ho mai avuto'. Gli raccontavo tutto, lui mi parlava della sua famiglia, della figlia che fa il magistrato a Lodi, mentre l’altra lavora in una multinazionale dove era impiegato pure mio fratello, ma questa è solo una coincidenza", ha detto ancora Brenda, che ha parlato anche dei giudizi che Venditti avrebbe dato dei carabinieri che lavoravano con lui: "Mi diceva che ricordava a Maurizio Pappalardo di fare il carabiniere anche perché non lo sopportava molto. Pure con Scoppetta non è che… Venditti era un tipo un po’ solitario, non si fidava di nessuno, con questi signori aveva rapporti di lavoro, da quello che mi diceva, non li ha mai potuti vedere". E di Silvio Sapone, tra i soggetti perquisiti il 26 settembre, dice che "l’ho incrociato le poche volte che sono andata a trovare Venditti in ufficio. Un giorno mi disse scocciato: 'Ma lui lo sa che lo cerca?'. Ho risposto tranquilla: 'Sì, gli ho mandato un messaggino'. Ha voluto controllare se fosse vero".
L'indagine che riguarda i carabinieri è partita dalle dichiarazioni di Lucio Antonio Rossetti, maresciallo dei carabinieri che per anni ha lavorato sotto Pappalardo: "Il peggiore comandante che abbia mai avuto. Ci umiliava. Ci chiamava coglioni. Lui, invece, mangiava tutti i giorni al ristorante e indossava abiti firmati e guidava un’Audi Q5".
L'auto nel 2021 sarebbe stata sostituita con una Porsche Macan della quale il carabiniere Giovanni Pais ha riferito agli inquirenti: "Ho avuto uno scontro anche personale (con Pappalardo, ndr), perché un giorno pretendeva che andassi a lavargli la Porsche".