
Sarebbe stata marchiata a fuoco con le iniziali B.V. Marzia Capezzuti. Quella che finora era un’accusa trapelata solo attraverso l’informazione è divenuta ora il contenuto di una delle testimonianze al processo per l’omicidio della giovane milanese, avvenuta nella notte prima del suo 29esimo compleanno, tra il 7 e l’8 marzo 2022.
Le iniziali sarebbero quelle di Barbara Vacchiano, sorella del fidanzato di Capezzuti Alessandro, deceduto nel 2017. Vacchiano è imputata insieme al compagno Damiano Noschese, mentre il figlio minorenne della coppia - ovvero colui che ha raccontato l’omicidio alla sorella in videochiamata, sorella che si sarebbe rivolta agli inquirenti, dando impulso alle indagini - è stato condannato a 16 anni in primo grado, ridotti a 10 in appello. Ma al processo per omicidio non si parla solo di questo, ma anche dei presunti maltrattamenti e torture subiti dalla vittima.
A deporre, parlando infatti delle ustioni e di altre circostanze legate alla vita di Marzia Capezzuti prima della morte, è stata la compagna di uno dei figli di Barbara Vacchiano, Francesca Squitieri, che l’avrebbe incontrata appunto in casa Vacchiano, a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno. Squitieri ha dichiarato, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera: “All’inizio, quando la conobbi nel 2020, era una ragazza solare, curata, con i capelli lunghi. Poi, dalla fine del 2021, la situazione cambiò drasticamente. Dormiva su un materasso per terra, con i capelli tagliati male e alcuni denti mancanti. Mi disse che le avevano tolto un dente con una pinza”.
Dopo la morte di Alessandro Vacchiano, la sorella Barbara avrebbe avviato progressivamente un processo di “delegittimazione” - così l’ha definito il gip - tanto che Capezzuti sarebbe divenuta praticamente un fantasma, anche a fronte di alcuni controllo avvenuti quando era ancora in vita, scaturiti dalle presunte accuse di maltrattamenti. E anche dopo la morte sono trascorsi alcuni mesi dopo il ritrovamento, avvenuto in un casolare di Montecorvino Pulciano, all’insaputa dei proprietari dell’immobile, così come era stato per l’occultamento.
Squitieri ha affermato in aula di aver sentito la voce di Capezzuti pochissimo prima della scomparsa, ovvero il 6 o 7 marzo 2022: “Eravamo a cena con amici e attraverso una telefonata sentii Marzia chiedere dove la stessero portando. Dopo quella sera non l’ho più vista”.
Il giorno del compleanno, Squitieri si sarebbe presentata in casa Vacchiano con dei cioccolatini, ma le avrebbero riferito che Marzia Capezzuti sarebbe andata dalla madre, residente in un comune dell’hinterland milanese. Marzia, non lo sapeva, era stata però uccisa.