Cronaca giudiziaria

Portata in macchina e violentata dagli stranieri: l'incubo di una 17enne

Il gup del tribunale di Siena ha condannato due cittadini stranieri rispettivamente a 8 anni e 7 anni ed un mese di reclusione. Lo scorso anno avrebbero violentato una diciassettenne dopo averla portata nell'auto di uno dei due, approfittando del fatto che la giovane fosse ubriaca

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Erano finiti a processo con l'accusa di violenza sessuale di gruppo, in quanto sono stati accusati di aver abusato sessualmente di una ragazza che all'epoca dei fatti era ancora minorenne. E la sentenza è arrivata proprio nelle scorse ore: entrambi gli imputati sono stati condannati. Protagonisti della vicenda che si è svolta in provincia di Siena sono due cittadini stranieri di 33 e 23 anni, con il gup che ha inoltre disposto una provvisionale a favore della vittima da discutere in sede civile. Stando a quanto riportato dal quotidiano La Nazione, i fatti risalgono allo scorso settembre e si sarebbero svolti all'esterno di un locale della Valdelsa. Allora la giovane (oggi maggiorenne) non aveva ancora compiuto 18 anni e stava a quanto pare trascorrendo una serata con le amiche, quando ad un certo punto sarebbe uscita dall'edificio.

All'uscita avrebbe trovato i due stranieri, residenti in zona, i quali l'avrebbero intercettata per scambiare due parole con lei. Solo che dopo alcuni minuti, approfittando del fatto che la diciassettenne fosse ubriaca, l'avrebbero condotta nell'automobile di uno dei due, lontano da occhi indiscreti. E a quel punto, l'adolescente sarebbe stata violentata: nell'abitacolo del veicolo, sarebbe stata vittima di atti sessuali compiuti contro la sua volontà e senza il suo consenso. E dopo l’abuso, sarebbe stata lasciata dai suoi aguzzini a poche decine di metri dalla propria abitazione, in pessime condizioni psico-fisiche. Una volta ripresasi dallo choc, aveva quindi deciso di denunciare l'accaduto al commissariato di polizia di Poggibonsi. E già lo scorso novembre, i poliziotti avevano individuato nei due stranieri i principali indiziati: dopo esser stati arrestati, sono entrambi finiti in un secondo momento agli arresti domiciliari. Gli inquirenti erano riusciti a risalire a loro dopo aver visionato oltre cento ore di filmati estrapolati dalle telecamere del circuito di videosorveglianza dell'area.

E nell'abitazione di uno dei due accusati, a seguito della perquisizione, vennero trovate anche piccole quantità di sostanze stupefacenti. Nel corso del procedimento penale, il più grande dei due avrebbe poi negato di aver compiuto atti sessuali con la giovanissima. Una versione che non sembra tuttavia aver convinto il giudice per l'udienza preliminare: il ventitreenne è stato condannato ad otto anni di reclusione, il trentatreenne a sette anni ed un mese. Rimane come detto da stabilire l'ammontare del risarcimento previsto per la diciottenne, con le motivazioni del verdetto che saranno pubblicate nei prossimi giorni.

Anche se la storia potrebbe non essere finita, perché la difesa starebbe valutando la possibilità di ricorrere in appello.

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