"Può non essere un alibi ma è suo". La versione del consulente sullo scontrino di Sempio

La verità sullo scontrino verrà costruita in dibattimento: potrebbe esserci un supertestimone che, con documenti alla mano, dimostrerebbe che non è di Sempio

Screen Quarto Grado
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Lo scontrino del parcheggio è un elemento chiave della nuova indagine che la procura di Pavia sta conducendo sull'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Di recente pare che un supertestimone abbia portato ai Carabinieri di via della Moscova di Milano documentazioni atte a dimostrare che quel ticket non sarebbe stato prelevato da Andrea Sempio la mattina dell'omicidio ma da altre persone. Si tratta ovviamente di indiscrezioni, non è noto chi sia questo soggetto e nemmeno quali siano le carte a sua disposizione per eventualmente sostenere questa tesi. Per tanto tempo quello scontrino è stato considerato come l'alibi di Sempio per la mattina dell'omicidio, in quanto sarebbe stato preso in un parcheggio di Vigevano alle 10.18, quando l'allora 18enne dice di essersi recato in libreria per acquistare un libro.

Ma i dubbi sono tanti, a partire dal tempo che Sempio avrebbe impiegato a raggiungere Vigevano da Garlasco, considerando che in esattamente 20 minuti avrebbe dovuto uscire di casa, arrivare nella città pavese, in cui quel giorno era in corso la fiera del patrono, trovare parcheggio e prendere lo scontrino. Intervistato da Fanpage.it, Armando Palmegiani, esperto di criminologia con un lungo trascorso come dirigente della Polizia di Stato che oggi è parte del pool difensivo di Sempio, sembra però essere certo della titolarità di quello scontrino: "È di Sempio, può non essere un alibi ma siamo certi che lo scontrino l'ha preso lui". Certezze che, nel caso di un rinvio a giudizio dovranno essere portate in dibattimento come prove. La Corte di Cassazione, nella condanna di Alberto Stasi, ha stabilito che la morte di Poggi è avvenuta in un arco temporale molto anteriore rispetto all'emissione dello scontrino, il che renderebbe pressoché inutile quel ticket come alibi. Tuttavia, la dottoressa Cristina Cattaneo, incararicata dalla procura di Pavia di rileggere l'autopsia del 2007, potrebbe individuare un nuovo orari per la morte.

"La Cattaneo per modificare l'ago della bilancia dovrebbe dare un orario molto più avanti con un range molto piccolo di oscillazione. A priori mi sembrerebbe strano ma vedremo", ha dichiarato il consulente Palmegiani.

La dottoressa Cattaneo è chiamata probabilmente anche a trovare l'arma del delitto, o le armi del delitto, con le quali è stata uccisa Chiara Poggi. Un compito non facile, che potrebbe richiedere anche l'esumazione della salma della vittima per analizzare le ossa residue e misurare e valutare eventuali danni, da valutare con eventuali ipotesi di arma.

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