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"Lo scontrino non è un alibi, è un indizio". Ora parla l'amico di Andrea Sempio

Secondo Roberto Freddi, storico amico di Sempio, quello scontrino potrebbe un elemento importante nell'indagine ma non con la chiave con la quale è sempre stato letto

"Lo scontrino non è un alibi, è un indizio". Ora parla l'amico di Andrea Sempio
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L'inchiesta di Garlasco nelle ultime settimane si sta svolgendo sotto traccia. Dopo la notizia dell'iscrizione di Mario Venditti nel registro degli indagati da parte della procura di Brescia, e delle nove perquisizioni effettuate anche a parenti di Andrea Sempio e carabinieri in congedo, non ci sono più state novità di rilievo da parte di chi conduce le indagini. Ma i programmi televisivi continuano, così come continuano gli approfondimenti e le interviste. È stato reso noto, tra le altre cose, che il generale Luciano Garofano si è dimesso come consulente di Andrea Sempio e nella puntata di ieri de Lo Stato delle Cose, programma condotto da Massimo Giletti su Rai 3, è stata mandata in onda un'intervista fatta a Roberto Freddi, uno degli storici amici di Sempio e di Marco Poggi, fratello della vittima, che faceva parte del gruppetto di Garlasco.

Freddi è stato raggiunto dall'inviato di Rai Tre presso l'abitazione dei suoi genitori e qui, dopo qualche attimo di nervosismo, si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni. In particolare, l'amico di Sempio (con il quale continua ad avere rapporti, seppure meno intensi rispetto al passato), in merito all'ormai famoso scontrino del parcheggio che per tanto tempo è stato considerato un alibi ma che, invece, pare non sia valido, ha dichiarato: "Possibile che non lo capisce nessuno? Non è un alibi, è un indizio". Cosa voglia dire con questa affermazione così tranchant lo spiega poco dopo, quando dice che per arrivare a quel parcheggio sarebbe dovuto passare per le strade di Vigevano che, o da telecamere private o da telecamere comunali, sono comunque presidiate. Quindi, nella sua ipotesi, se Sempio fosse realmente stato a Vigevano quel 13 agosto all'ora indicata dallo scontrino qualche telecamere lo deve aver ripreso. Un'affermazione logica ma fallace, perché lo scontrino non compare nel 2007 ma 10 anni dopo, nel 2017, quando Sempio viene indagato una prima volta. In 10 anni i dati delle telecamere di sicurezza vengono eliminati o sovrascritti, quindi è impossibile risalire a eventuali passaggi con l'auto.

L’avvocato Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, ha richiamato uno dei principi sanciti dalla Corte di Cassazione, secondo la quale "in un qualunque procedimento se non avere un alibi, come Alberto Stasi tra le 9.12 e le 9.

35, non è un indizio a carico, fornire un alibi falso è un grave indizio di colpevolezza". Lo scontrino, in un modo o nell'altro, continua a essere al centro del caso ma fa parte delle indagini tradizionali che sono attualmente secretate dalla procura e di cui si avrà contezza solamente a chiusura.

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