Mancano pochi giorni alla chiusura dell'incidente probatorio per l'omicidio di Garlasco: il 18 dicembre si terrà l'udienza per cristallizzare le risultanze scientifiche che sono emerse in questi mesi dalle analisi condotte dai periti nominati dal gip di Pavia. Negli ultimi giorni la dottoressa Denise Albani, che ha effettuato le analisi del Dna delle unghie di Chiara Poggi, ha depositato la propria perizia, mentre i Ris di Cagliari hanno depositato la nuova Bpa già diverse settimane fa. Non si hanno notizie della perizia del medico legale Cristina Cattaneo, ma anche quella è presumibile che verrà consegnata entro pochi giorni.
Intanto, però, sul caso ci sono ancora numerosi punti oscuri, anche perché ci sono stati errori durante le indagini precedenti, che hanno inevitabilmente inficiato quelle attuali. Tra gli errori che ci sono stati uno riguarda proprio le unghie della vittima, come ha fatto intuire Massimo Giletti nel corso della puntata di "Lo Stato delle Cose" in onda lunedì sera. Durante l'intervista fatta all'avvocato Liborio Cataliotti, che alcune settimane fa ha sostituito Massimo Lovati nella difesa di Andrea Sempio, indagato per la morte di Chiara Poggi.
"Sull’unica unghia che non è stata toccata e analizzata dai Ris all’epoca, è stato trovato molto dna riconducibile alla linea familiare di Andrea Sempio. Quella e’ un’unghia che non e’ stata toccata e analizzata. Non la fa pensare?", ha detto il conduttore all'avvocato, parlando proprio dell'analisi condotta da Albani, che nella sua relazione parla di una corrispondenza tra il Dna sulla linea paterna di Sempio con quello trovato nelle unghie della vittima. "E questo dato lei da dove lo ricava? Certamente non lo ricava dalla perizia Albani", è la domanda che Cataliotti pone a Giletti, trovandosi evidentemente colto in contropiede da un'informazione di cui non era a conoscenza, ma il conduttore non ha voluto rivelare le proprie fonti, proteggendole: "È un’indiscrezione che ho avuto".
A quel punto, l'avvocato Cataliotti ha cercato una via d'uscita elegante: "Quando l’indiscrezione diventa la prova, io ragionerò su questa prova".
Ma secondo Cataliotti la perizia Albani sarebbe "perfettamente inutile" ed è una considerazione alla quale arriva citando una sentenza di Cassazione, ribadendo, quindi, che "vale 0" anche perché la linea della difesa è sempre quella di puntare sul contatto mediato, una contaminazione con un oggetto toccato da Sempio e successivamente toccato da Chiara Poggi.