Cronaca giudiziaria

"Ti ammazzo". E lo straniero picchia la compagna e l'abbandona in superstrada

Un trentaseienne boliviano è finito a processo per maltrattamenti. In preda ai fumi dell'alcol, avrebbe più volte massacrato di botte e minacciato di morte la compagna

"Ti ammazzo". Lo straniero picchia la compagna e l'abbandona in strada ad Ancona

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"Ti ammazzo". Lo straniero picchia la compagna e l'abbandona in strada ad Ancona

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Avrebbe massacrato di botte la compagna in più occasioni, spesso alterato dall'alcol, minacciandola di morte ed insultandola anche di fronte al loro figlio. In un caso, in preda alla collera, l'avrebbe persino scaraventata fuori dall'auto sulla quale viaggiavano, abbandonandola sulla superstrada. E nelle scorse ore, è finito davanti al giudice del tribunale di Ancona con l'accusa di maltrattamenti aggravati in famiglia. Protagonista della vicenda che arriva dal capoluogo delle Marche è un uomo di 36 anni originario della Bolivia, accusato di aver picchiato, insultato e maltrattato la compagna di 45. Stando a quel che riporta oggi la stampa locale, tutto sarebbe iniziato durante la pandemia: il cittadino straniero avrebbe perso il lavoro e sarebbe caduto nel baratro dell’alcol. E davanti ai problemi economici, avrebbe reagito con la violenza: se la sarebbe presa con la donna, anche in presenza del figlio nato dalla loro relazione (che oggi ha 10 anni).

"Litigavamo per soldi - le parole pronunciate in aula dalla vittima, stando a quel che riporta il Corriere Adriatico - e perché lui tornava a casa ubriaco". Quest'ultima ha parlato di schiaffi, pugni, insulti e di oggetti che l’uomo le avrebbe lanciato contro. Nel corso della convivenza ci sarebbero state anche le minacce, pronunciate quasi sempre in uno stato d’ebbrezza alcolica: "Ti ammazzo", le avrebbe detto più volte il compagno. E ancora: "Ti porto via il bambino". In un’occasione, lei ha raccontato di essere stata lasciata in superstrada, all’altezza di Monsano, dopo un litigio in auto con l’ormai ex-compagno: lui avrebbe accostato la vettura, sulla quale c’era anche il bambino, per poi scaraventare la donna fuori dall’abitacolo.

La vittima ha deciso di rivolgersi agli investigatori della squadra mobile della questura solo nel settembre del 2022: per paura di subire ancora violenze, quel giorno si era chiusa in casa con il figlioletto. L’imputato, stando a quanto ricostruito, aveva cercato di buttare giù la porta a calci e pugni, inveendo contro la convivente. Non trovando un varco d’accesso, lo straniero era sceso in garage ed aveva spaccato ogni oggetto capitatogli a tiro. Dopo la denuncia sporta alla polizia, il gip aveva applicato al boliviano il divieto di avvicinarsi alla vittima. Una prescrizione che il diretto interessato avrebbe tuttavia violato lo scorso agosto, presentandosi sotto l'appartamento nel quale viveva la donna e ferendosi mentre mandava in frantumi i vetri del portone del palazzo.

E a breve potrebbero esserci sviluppi definitivi, con la sentenza attesa per il prossimo 17 aprile.

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