Cronaca internazionale

"Troppi migranti a bordo". Barcone diretto in Italia affonda al largo della Grecia

Il barcone era diretto verso l'Italia, ma l'eccessivo carico e i movimenti delle persone a bordo hanno portato al naufragio. Le ricerche sono ancora in corso e il numero potrebbe aumentare

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Tragedia al largo della Grecia: nel corso della giornata di oggi si è infatti verificato un drammatico naufragio a sudovest di Pylos, nel Peloponneso. Ancora imprecisato il numero dei migranti che si trovavano a bordo dell'imbarcazione di fortuna, un peschereccio, ma le autorità parlano di circa 600 persone. Un numero davvero troppo alto per il viaggio.

Cosa è accaduto

Secondo quanto dichiarato dalle autorità greche, il peschereccio, che aveva a bordo dalle 600 alle 750 persone (ancora da quantificare il numero preciso) è naufragato a 47 miglia nautiche a sudovest di Pylos, nel Peloponneso. Stando a ciò che riferisce Ana-mpa, l'imbarcazione con a bordo i migranti era partita da Tobruch (Libia). Il primo avviso della presenza del natante carico di persone risale a martedì scorso, ed è stata proprio la Guardia Costiera italiana a informare le autorità greche e Frontex.

Oggi la tragedia. Il peschereccio, lungo circa 30 metri, non poteva trasportare così tante persone. Venuti a sapere del naufragio, le autorità greche si sono precipitate sul posto per prestare soccorso ai migranti finiti in mare. A quanto pare l'imbarcazione, diretta verso l'Italia, sarebbe naufragata a causa dei troppi movimenti delle persone a bordo.

"La parte esterna era piena di persone, e presumiamo lo stesso per l'interno. Ciò che i miei colleghi hanno visto quando sono andati sul posto, è che la nave era sovraccarica. A causa di uno spostamento delle persone che erano all'interno della nave, questa è affondata", è quanto riferito a ertnews.gr dal portavoce della Guardia Costiera greca Nikolaos Alexiou.

Il salvataggio

Le autorità greche hanno raggiunto la zona con diverse motovedette, scialuppe di salvataggio della Guardia Costiera, una nave e un elicottero della Marina greca. Frontex ha inoltre messo a disposizione un drone per la ricerca in mare. Al momento le ricerche sono ancora in corso. A essere salvate, fino ad ora, 104 persone, 24 delle quali sono state trasportate all'ospedale di Kalamata per rischio ipotermina. Sono invece 79 le vittime, e si teme che il numero possa aumentare nelle prossime ore. "Il numero dei morti aumenta di ora in ora, e diverse persone raccontano che a bordo erano circa 600", ha dichiarato al Guardian un funzionario del governo greco.

Sul posto il presidente della Repubblica greca Ekaterini Sakellaropoulou. Sospesa la campagna elettorale di Alexis Tsipras, leader di Syryza, partito della Sinistra Radicale.

Cosa sappiamo fino ad ora

Secondo quanto riferiscono le autorità greche, i migranti provenivano da Siria, Pakistan, Egitto. Il naufragio è avvenuto durante le prime ore di questa mattina, nel mare Jonio. I migranti soccorsi sino ad ora sono tutti uomini, giovani e di mezza età. Alcuni di coloro che non hanno avuto necessità di andare in ospedale, sono ora accolti nelle strutture della Guardia Costiera, e verranno poi trasferiti nel centro di accoglienza a Malakasa. L'autorità portuale di Kalamata, nel frattempo, sta interrogando tre persone. La Grecia ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, come annunciato dal primo ministro.

Le reazioni

Grande dolore da parte dei rappresentanti della politica italiana. Fra le prime si è fatta sentire la voce di Matteo Renzi. "Ancora un naufragio. Ancora il mare che diventa un cimitero. Ancora dolore e lacrime. L'Europa e gli Stati membri devono cambiare strategia. Ci sono anche oggi centinaia di giovani che muoiono nel modo più atroce, annegati. L'indifferenza uccide", ha scritto sui social il leader di Italia Viva.

"Siamo stanchi delle Cutro che si ripetono senza neanche indignare più. Non è questa l'Europa che sognava Altiero Spinelli", ha dichiarato Sandro Ruotolo (Pd) nel suo post su twitter.

Tanta amarezza da parte di Emergency, che condanna la chiusura delle frontiere. "Una strage che è diretta conseguenza delle scelte di un'Europa che persevera a chiudersi in una fortezza, come dimostra anche l'intesa sul Patto per la migrazione condivisa in Consiglio europeo: barriere rafforzate, procedure accelerate alle frontiere per respingere persone che invece dovrebbero essere accolte e tutelate", attacca, come riportato dalle agenzie di stampa.

Emergency chiede delle vie legali e sicure per consentire l'ingresso nei Paesi e garantire il diritto d'asilo.

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