Cronaca internazionale

Un ago conficcato nel cervello per 80 anni: la scoperta choc durante la Tac

La scoperta sconcertante in una clinica di Sakhalin, un'isola della Russia nell'Oceano Pacifico

Un ago conficcato nel cervello per 80 anni: la scoperta choc durante la Tac

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Si sottopone a una Tac e scopre di avere conficcato nel cervello un ago lungo tre centimetri. È successo a una signora russa di 80 anni che, a quanto pare, ha trascorso tutta la sua vita con quell'oggetto ben inserito nel suo corpo senza aver mai avuto alcun sospetto. L'incredibile caso arriva dall'isola russa di Sakhalin, nell'Oceano Pacifico settentrionale, e i medici che hanno partecipato all'esame strumentale che ha portato all'individuazione dell'ago sono rimasti a dir poco sconvolti.

L'ombra dell'infanticidio

Per chi ha esaminato il caso dell'anziana una delle spiegazioni più plausibili è quella, atroce, del tentato infanticidio. Secondo i medici del Dipartimento della Salute di Sakhalin, che hanno diffuso la notizia, l'ago conficcato nel cervello sarebbe la prova del tentativo fallito dei genitori della 80enne di ucciderla da neonata, durante la seconda guerra mondiale.

"Tali incidenti non erano rari durante gli anni di fame: un ago sottile veniva inserito nella fontanella di un neonato per danneggiare il cervello", hanno dichiarato i medici, come riportato dal New York Post. "La fontanella si chiude rapidamente, nascondendo le prove del crimine, e il bambino muore". Una spiegazione difficile da accettare, ma che testimonia le difficoltà di quel terribile periodo, e i dolori che i normali cittadini furono costretti a patire.

Un ago di 3 cm nel cervello

L'anziana donna è stata fortunata, perché si è salvata ed è sopravvissuta a quell'orribile pratica. L'ago di 3 centimetri ha perforato il lobo parietale sinistro del cervello, ma non l'ha uccisa, tanto che è andata avanti con la sua vita raggiungendo gli 80 anni. Alla domanda dei medici, la signora ha inoltre precisato di non aver mai avuto problemi in passato, né di aver mai sofferto di mal di testa allarmanti.

L'ago, in effetti, è stato scoperto solo perché l'80enne doveva sottoporsi a una Tac, altrimenti nessuno avrebbe mai probabilmente saputo della sua esistenza. Dopo aver ragionato a lungo sul caso, i medici della clinica di Sakhalin hanno deciso di non estrarre l'ago dal cervello della donna per timore che la procedura possa invece provocare dei danni all'organo.

Le condizioni della signora verranno comunque monitorare dal suo medico curante.

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