
Un episodio che ha dell'incredibile, quello discusso in un aula del tribunale presso la contea di Multnomah a Portland, in Oregon, lo scorso venerdì 5 settembre, e che si sarebbe potuto concludere in modo tragico se non fossero intervenuti i colleghi del pilota protagonista della vicenda, il quale si è dichiarato colpevole di tutti i reati a lui ascritti.
I fatti risalgono all'ottobre del 2023, quando Joseph Emerson, 46 anni, si trovava a bordo di un aereo dell'Alaska Airlines, anche se non in servizio. Pur essendo seduto, per questo motivo, sul "jump seat" collocato alle spalle dei piloti ai comandi del velivolo, a un certo punto ha proteso le mani in avanti nel tentativo di spegnere i motori dell'aereo passeggeri.
Una reazione incomprensibile, che l'uomo ha spiegato così in aula: "Pensavo che fosse un sogno, volevo svegliarmi". "Sebbene fossi seduto sul sedile di emergenza e stessi interagendo con l'equipaggio di volo, ero convinto di stare sognando e ho sentito il bisogno irrefrenabile di svegliarmi", ha raccontato l'ex pilota."Nel tentativo di svegliarmi dal mio 'sogno', ho azionato consapevolmente le due manopole dell'estintore dei motori dell'aereo mentre quest'ultimo era in volo".
Si trattava di una manovra chiaramente pericolosa e, come spiegato da Emerson ai giudici, in quel momento lui stesso era ben consapevole di cosa sarebbe accaduto se avesse compiuto quella procedura. "Sapevo che così facendo avrei spento i motori, ma in quel momento ho pensato che mi avrebbe svegliato dal mio sogno e sarei stato con la mia famiglia", ha aggiunto l'ex pilota.
Come ammesso in aula dall'uomo, in quel momento si trovava ancora sotto l'effetto della psilocibina, sostanza psicoattiva psichedelica presente nei funghi allucinogeni che aveva assunto due giorni prima del volo, e non dormiva da almeno 48 ore. Emerson aveva ingerito i funghi mentre si trovava a Washington in compagnia di alcuni amici, coi quali si era riunito per ricordare il suo miglior amico Scott, anche lui pilota, morto di recente: un lutto che, come ammesso dal 46enne, lo aveva colpito profondamente facendolo piombare nella depressione.
Per fortuna i colleghi ai comandi del velivolo si sono immediatamente resi conto di cosa stava accadendo e hanno bloccato le mani del collega per impedirgli di completare la manovra e di azionare le leve che avrebbero spento i motori. Joseph ha voluto ringraziarli di cuore per la prontezza della reazione: "È il più grande regalo che io abbia mai ricevuto".
Il giudice ha dichiarato Emerson colpevole dei reati a lui ascritti, condannandolo alle pene previste dal patteggiamento, ovvero 50 giorni di detenzione, già scontata subito dopo l'arresto, e a 5 anni di libertà vigilata. L'ex pilota dovrà inoltre pagare 60mila dollari di risarcimento, la maggior parte dei quali destinati all'Alaska Airlines, e dedicare oltre 600 ore ai servizi sociali.