Guerra in Israele

Allerta mondiale Usa e stop ai viaggi: così l'Occidente prepara la fuga da Israele e Libano

Cresce il rischio di attacchi terroristici con l'acuirsi delle tensioni in Israele e Libano. Dagli Usa ai Paesi europei, si moltiplicano i messaggi di allerta dei governi rivolti ai connazionali all'estero

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Gli Stati Uniti hanno consigliato ai propri connazionali all’estero di prestare la massima cautela a causa delle tensioni generate dalla crisi in Medio Oriente. Il dipartimento di Stato ha pubblicato un avviso di "attenzione mondiale", Worldwide Caution, evidenziando il rischio di attacchi terroristici, manifestazioni o azioni violente "contro cittadini e interessi statunitensi". Nel messaggio si individua la causa emergenziale in un generico "aumento delle tensioni in varie località del mondo" e il suggerimento di fare attenzione "nei luoghi frequentati dai turisti". Anche altri Paesi hanno emesso avvertenze simili, a conferma del momento delicatissimo. L’Italia, ad esempio, ha invitato a rinviare viaggi non necessari in Israele, territori palestinesi e Libano, ovvero nella regione interessata dalla guerra tra Israele e Hamas. Come se non bastasse la geopolitica, l'allarme terrorismo, riemerso in Europa in seguito all’attentato di Bruxelles, ha spinto 11 Paesi europei a notificare alla Commissione Ue il temporaneo ripristino dei controlli alle frontiere, con la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen.

L’allarme degli Usa

"A causa dell’aumento delle tensioni in varie località del mondo, del rischio di attacchi terroristici, manifestazioni o azioni violente contro cittadini e interessi statunitensi, il dipartimento di Stato consiglia ai cittadini statunitensi all’estero di prestare maggiore cautela". È questo il messaggio del dipartimento di Stato americano, accompagnato da altre avvertenze sempre relative ai viaggi all’estero e rivolte ai connazionali.

Nello specifico, gli Stati Uniti hanno formalmente consigliato ai cittadini americani di evitare di recarsi in Libano, con le tensioni in Medio Oriente che continuano a peggiorare e la minaccia incombente di un secondo fronte al confine tra Israele e le forze di Hezbollah. Washington ha inoltre lanciato un secondo avviso ai cittadini statunitensi in Libano affinché se ne vadano il prima possibile "mentre sono ancora disponibili opzioni commerciali".

Israele e Libano zone a rischio

Il dipartimento di Stato americano ha quindi elevato l'avviso relativo al Libano a "Livello 4 - Non viaggiare", affermando specificamente di non andare "al confine con Israele a causa del potenziale conflitto armato". Le autorità statunitensi hanno sottolineato l'imprevedibile situazione di sicurezza legata agli scambi di razzi, missili e artiglieria tra Israele e Hezbollah o altre fazioni militanti armate. "Riconsiderare i viaggi in Libano a causa di terrorismo, disordini civili, conflitti armati, criminalità, rapimenti e capacità limitata dell'Ambasciata di Beirut di fornire sostegno ai cittadini statunitensi", prosegue l’avviso.

Per quanto riguarda Israele, gli Stati Uniti hanno invitato i connazionali a riconsiderare il viaggio verso nel Paese a causa del rischio di terrorismo e di possibili disordini civili. "Gruppi terroristici, terroristi solitari e altri estremisti violenti continuano a tramare possibili attacchi in Israele, in Cisgiordania e a Gaza. I terroristi e gli estremisti violenti possono attaccare con poco o nessun preavviso, prendendo di mira località turistiche, snodi di trasporto, mercati/centri commerciali e strutture governative locali", è la spiegazione del richiamato dipartimento di Stato.

La risposta dell’Europa

In Europa l’allerta è simile. L’Italia, attraverso il sito Viaggiare Sicuri, consiglia ai cittadini di rinviare i viaggi in Libano, in caso di spostamenti non strettamente necessari. La situazione di sicurezza in Israele e nei Territori Palestinesi, spiegano le autorità italiane, resta estremamente fluida e si segnalano cancellazioni sulle tratte aeree da e per l’Italia. "Si invitano, pertanto, i connazionali a rinviare il proprio viaggio, in caso di spostamenti non strettamente necessari", è anche in questo caso il suggerimento della Farnesina.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Francia. "Date le tensioni legate alla sicurezza nella regione, in particolare al confine settentrionale di Israele, a Gaza e nel resto dei territori palestinesi, non è consigliabile effettuare viaggi o pianificare un soggiorno in Israele e a Gerusalemme, a meno che non vi sia un imperativo motivo", informa il ministero degli Esteri di Parigi. Messaggi analoghi sono stati diffusi dai ministeri degli Esteri di quasi tutti i Paesi europei, dal Regno Unito alla Germania, dal Belgio al Portogallo.

L’escalation di violenza che rischia di risucchiare il Medio Oriente in un vortice senza fine fa sempre più paura.

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