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"Manomessa la cavigliera elettronica". Arrestato l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro

La decisione di arrestarlo è stata presa dal giudice della Corte Suprema Alexandre Moraes. Le motivazioni sono violazione di una misura cautelare e rischio di fuga

"Manomessa la cavigliera elettronica". Arrestato l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro
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L'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è stato arrestato all'alba dalla polizia federale. La notizia è stata diffusa dai media locali, secondo i quali la decisione è stata presa dal giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes a seguito della richiesta da parte delle forze dell'ordine per violazione di una misura cautelare e pericolo di fuga. Il giornale O Globo ha sottolineato che si tratta di una detenzione cautelare.

Bolsonaro è stato condotto attorno alle 6.35 alla Soprintendenza della polizia federale, dove alloggerà in una sala di rappresentanza riservata alle autorità e alle figure pubbliche di alto rango. Stando a quanto riferito, la cavigliera elettronica che indossava dal luglio scorso è stata manomessa nelle prime ore del mattino e, secondo de Moraes, si sarebbe trattato dell'inizio di un tentativo di fuga, forse verso l'ambasciata degli Stati Uniti, approfittando della veglia serale organizzata in suo sostengo dal figlio Flavio di fronte al condominio in cui vive. "È importante sottolineare che il condominio dell'imputato si trova a circa 13 chilometri dal settore delle ambasciate sud di Brasilia/DF, dove si trova l'ambasciata degli Stati Uniti d'America, a una distanza che può essere percorsa in circa 15 minuti di auto", ha sottolineato il giudice.

Leader del Brasile dal 2019 al 2023, Bolsonaro si trovava agli arresti domiciliari - sempre per violazione di misure cautelari - dopo la condanna a 27 anni e tre mesi per tentato golpe. Il 70enne, infatti, è stato ritenuto colpevole dai giudici di aver organizzato un colpo di Stato per rovesciare il presidente Ignacio Lula da Silva, che lo ha battuto nelle elezioni del 2022. Secondo l'accusa, il piano prevedeva l'assassinio dell'attuale presidente e del giudice de Moraes, ma sarebbe fallito per il mancato sostegno dei vertici delle forze armate. La condanna non è ancora passata in giudicato e si sta ancora attendendo la conclusione della fase di appello. Stando a quanto riferito dai media locali, l'inizio dell'esecuzione della sentenza è previsto per le prossime settimane, dopo il rigetto da parte della Corte Suprema dei primi ricorsi.

Ieri, gli avvocati di Bolsonaro avevano richiesto che al loro assistito fosse concesso di scontare tutta la pena ai domiciliari, dato che l'ex presidente "presenta una grave condizione clinica" e il suo trasferimento in carcere potrebbe comportare "un rischio concreto per la sua vita". Suo figlio Carlos, consigliere comunale a Rio de Janeiro, ha scritto sui social che il padre "vomita costantemente quando è sveglio. Non l'ho mai visto così. Ha il singhiozzo mentre dorme e temo che soffra di reflusso, che potrebbe essere fatale se aspirasse quello che vomita". Di recente, inoltre, ha subito la rimozione di otto lesioni cutanee, due delle quali sono risultate essere dei tumori in fase iniziale.

E sempre venerdì 21 novembre, la Corte Suprema brasiliana ha ordinato la custodia cautelare di Alexandre Ramagem, alleato di Bolsonaro e condannato nello stesso processo dell'ex presidente a 16 anni di carcere in regime di isolamento per reati di criminalità organizzata, colpo di Stato e abolizione

violenta dello stato di diritto democratico. Secondo gli inquirenti l'uomo, ex capo dell'Agenzia di Intelligence brasiliana, sarebbe fuggito negli Stati Uniti attraverso il Venezuela e la Guyana francese.

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