Caso Uss, fermato un quarto uomo: in manette un nobile russo

Il 54enne Dmitry Chirakadze appartiene all'aristocrazia russa ed è residente in Svizzera. L'uomo è accusato di aver aiutato il figlio dell'oligarca di Mosca a scappare dai domiciliari

Caso Uss, fermato un quarto uomo: in manette un nobile russo

Le accuse nei suoi confronti sono circostanziate: è ritenuto dagli inquirenti uno dei presunti promotori e organizzatori della fuga dall'Italia di Artem Uss, il figlio di un oligarca di Mosca evaso dai domiciliari a Basiglio, nel Milanese, il 22 marzo 2023, in attesa dell'estradizione verso gli Stati Uniti. I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Milano hanno arrestato Dmitry Chirakadze, un 54enne appartenente all'aristocrazia russa e residente in Svizzera sospettato di aver favorito in maniera illecita Uss.

I militari hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla gip di Milano Anna Magelli. L'uomo, il quarto arrestato dopo la fuga di Uss, è discendente di un Granduca della Georgia, è sposato con una facoltosa donna russa, in affari con la famiglia Uss, proprietaria di una struttura turistica in Sardegna, titolare di un noto studio legale e di una tenuta di caccia in Russia. Sarà interrogato nelle prossime ore dal gip Sara Cipolla.

Il commando

L'inchiesta del pubblico ministero Giovanni Tarzia e del Procuratore Marcello Viola aveva già portato a dicembre a identificare con il Ros e il nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza il commando che avrebbe liberato l'imprenditore russo 41enne. La squadra era composta dal 52enne bosniaco con diversi precedenti per reati contro il patrimonio Vladimir Jovancic detto "Vlado" o "il vecchio", arrestato in Croazia, dal figlio 27enne Boris Jovancic, nato a Nagrar nel Veronese, fermato a Desenzano del Garda, dallo sloveno 39enne Matej Janezic e daii serbi di 51 e 46 anni Srdan Lolic e Nebojsa Ilic. Due di loro sono stati catturati nei rispettivi paesi di origine e si trovano detenuti nel carcere di Opera mentre un terzo dopo essere stato in carcere a Brescia si trova ai domiciliari nella provincia lombarda.

L'indagine

"Le attività di indagine hanno consentito, in sintesi - si legge in una nota della procura -di identificare il soggetto facente parte di un livello sovraordinato, da un punto di vista organizzativo, rispetto ai membri del gruppo che hanno materialmente favorito l'evasione di Uss". Il destinatario del provvedimento restrittivo è accusato di aver monitorato l'esito della decisione della Corte d'Appello di Milano sulla eventuale estradizione di Uss negli Stati Uniti, in effetti sfavorevole all'uomo, di aver presenziato, nella fase organizzativa, ai principali incontri con i componenti della banda che ha garantito la fuga, di aver mantenuto costanti contatti con i familiari e incontrato in più circostanze i componenti della banda in territorio straniero.

Gli indizi di colpevolezza sono emersi dall'analisi del traffico prodotto dai telefoni (molteplici e di diverse compagnie telefoniche, anche di Paesi esteri), delle liste di imbarco di voli aerei che hanno permesso di riscontrare la sua presenza nelle diverse città, italiane ed estere, dove sono avvenuti gli incontri preparatori alla fuga. L'uomo è un imprenditore russo ed è - secondo quanto si legge nella nota della procura - un appartenente alla aristocrazia russa.

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