Cronaca internazionale

Polveriera Mar Rosso, stop di Evergreen alle merci da Suez: ecco perché

La compagnia di navigazione Evergreen ha interrotto temporaneamente il trasporto di merci israeliane in seguito ad una serie di attacchi contro grandi navi commerciali e petroliere nel Mar Rosso

Polveriera Mar Rosso, stop di Evergreen alle merci da Suez: ecco perché

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Le più importanti compagnie di navigazioni mondiali devono fare i conti con l'aumento delle tensioni in Medio Oriente. All'indomani della mossa della scelta della Mediterranean Shipping Company (Msc) di fermare temporaneamente il transito delle proprie navi dal Mar Rosso, anche Evergreen, il colosso con sede a Taiwan, ha preso la medesima decisione. La stessa, tra l'altro, della francese Cma Cgm, della danese Maersk, e della tedesca Hapag-Llyod. Per evitare la crescente minaccia portata nell'intera area marittima dagli attacchi dei ribelli Houthi - che hanno fatto sapere di avere come obiettivo dei loro blitz le navi straniere - le imbarcazioni commerciali di queste aziende saranno indirizzate verso il Capo di Buona Speranza, all'estremo sud dell'Africa.

La decisione di Evergreen

Evergreen ha dichiarato di aver sospeso, almeno per il momento e con effetto immediato, l'accettazione di carichi israeliani. Il gruppo taiwanese ha poi dato istruzioni alle sue navi portacontainer di sospendere la navigazione attraverso il Mar Rosso fino a nuovo avviso, in seguito, come detto, ad una serie di attacchi verificatisi nelle ultime settimane contro grandi navi commerciali e petroliere transitanti nell'area. La società ha aggiunto che le navi sui servizi regionali verso i porti del Mar Rosso salperanno verso acque sicure nelle vicinanze e attenderanno ulteriori notifiche, mentre i portacontainer che avrebbero dovuto attraversare il Mar Rosso saranno dirottati intorno al Capo di Buona Speranza per continuare i loro viaggi verso i porti di destinazione.

A preoccupare le grandi compagnie di navigazione ci sono episodi come quello accaduto poche ore fa. La petroliera norvegese Swan Atlantic, battente bandiera delle Cayman, è stata infatti colpita da "un oggetto non identificato" mentre navigava nel Mar Rosso. Secondo la Norwegian Inventor Chemical Tankers, "fortunatamente i membri dell'equipaggio indiano non sono rimasti feriti e, secondo loro, la barca ha subito danni limitati". La nave, in viaggio dalla Francia a la Reunion, non aveva collegamenti con Israele. Una fonte americana ha riferito a Reuters che il cacciatorpediniere USS Carney ha ricevuto l'allarme lanciato dalla Swan Atlantic e si è diretta verso la nave in soccorso.

Polveriera Mar Rosso

A conferma della pericolosità assunta dal Mar Rosso, il Joint War Commitee dei Lloyd's di Londra, che riunisce gli assicuratori del comparto marittimo, ha allargato le zone locali che richiedono coperture extra contro i rischi di guerra, come si può leggere in un comunicato emesso dopo gli attacchi dei ribelli Houthi dello Yemen. La decisione, va da sé, fa salire i prezzi delle polizze per le navi che attraversano le aree designate. Il punto, come detto, è che molte compagnie stanno decidendo in queste ore di sospendere il transito a queste latitudini, optando per la rotta del capo di Buona Speranza.

Anche le compagnie di navigazione cinesi Cosco e Oocl, ad esempio, hanno deciso di sospendere il trasporto merci sulla suddetta rotta. Persino il gigante petrolifero Bp ha annunciato di aver temporaneamente sospeso tutti i transiti attraverso il solito Mar Rosso e lo Stretto di Bab al-Mandeb.

Nelle ultime settimane diverse navi hanno subito attacchi al largo delle coste dello Yemen, una delle principali rotte marittime del mondo che collega Europa, Asia e Africa. Gli Huthi hanno lanciato diverse raffiche di missili e droni contro il Sud di Israele negli ultimi due mesi, così come contro navi battenti bandiera dello Stato ebraico o di proprietà di compagnie israeliane.

Venerdì scorso è stata la giornata più violenta contro il trasporto marittimo internazionale nell'area dopo che almeno tre navi sono state attaccate; e due di quegli attacchi sono stati rivendicati dagli Huthi, il movimento sostenuto dall'Iran.

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